Re: indeterminazione e Laplace

From: Daniele \ <donorati_at_tin.it>
Date: 2000/02/05

Alberto Carboni ha scritto nel messaggio
<8771c9$bji$1_at_lacerta.tiscalinet.it>...

>Ma nella straordinaria ipotesi di poter conoscere totalmente le condizioni
>iniziali senza doverle osservare, questo problema non si pone (almeno cos�
>sembra), mi sbaglio? Il principio di indetterminazione dovrebbe essere dato
>dal fatto che � la misurazione stessa a perturbare il sistema osservato
>(tanto pi� precisa � la misura di una delle due quantit�, tanto tanto
>maggiore risulta l'incertezza nella misura dell'altra).


Ti sbagli, ... almeno secondo quanto dice la MQ:
il principio di indeterminazione non ci dice solo che non possiamo conoscere
(per esempio) posizione e velocita' di una particella con una precisione
assoluta, ci dice anche (o meglio la MQ ci dice) che tale particella NON HA
una posizione ed una velocita' ben definite.
Per esempio i fenomeni d'interferenza tra "particelle classiche" sarebbero
inspiegabili solo alla luce di un principio di indeterminazione "debole" che
impedisse solo le misurazioni ma che non investisse la realta' stessa.
Per citare un testo, "La luna di Einstein" spiega abbastanza questo
fenomeno.

>Per quanto ne so uno dei principali punti di incongruenza tra teoria della
>relativit� e meccanica quantistica � che la prima afferma che da precise
>condizioni iniziali si ottengono detterminate condizioni finali; io nel mio
>piccolo do ragione a Einstein (non perch� abbia fede in lui :-), ma perch�
>sulla base delle mie nozioni mi sembra che su questo punto abbia ragione);
>se � possibile potresti spiegare meglio perch� l'indetterminazione dovrebbe
>essere indifferente all'osservazione.


Einstein su questo punto non aveva ragione tanto che ha passato parecchi
anni a tentare di confutare la MQ ma senza successo; anch'io nel mio piccolo
mi sento a disagio di fronte ad una realta' che non riesco a comprendere a
livello intuitivo e sono intimamente convinto che ci debba essere qualcosa
di piu' "semplice" alla base della MQ, ma quello che penso io e persino
quello che pensava Einstein conta poco se non e' in grado di spiegare i
risultati sperimentali.

>Se il fotone colpisce l'elettrone con una detterminata angolazione, il
>fotone ha una detterminata frequenza, l'elettrone si trova sotto l'azione
di
>detterminati campi e cos� via il risultato finale dovrebbe essere uno solo,
>quando mi dici che il principio di indetterminazione non � dovuto
>all'osservazione mi stai dicendo che i risultati possibili sono pi� di uno,
>com'� possibile?


Piacerebbe a molti saperlo! eppure sperimentalmente e' cosi'.

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Daniele Onorati
daniele.onorati_at_tin.it
donorati_at_tin.it
onorati_at_freemail.it
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Received on Sat Feb 05 2000 - 00:00:00 CET

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