Re: indeterminazione e Laplace

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/02/07

Daniele \"DADO\" wrote:

> Alberto Carboni ha scritto nel messaggio
> <8771c9$bji$1_at_lacerta.tiscalinet.it>...
>
> >Ma nella straordinaria ipotesi di poter conoscere totalmente le condizioni
> >iniziali senza doverle osservare, questo problema non si pone (almeno cos�
> >sembra), mi sbaglio? Il principio di indetterminazione dovrebbe essere dato
> >dal fatto che � la misurazione stessa a perturbare il sistema osservato
> >(tanto pi� precisa � la misura di una delle due quantit�, tanto tanto
> >maggiore risulta l'incertezza nella misura dell'altra).
>
> Ti sbagli, ... almeno secondo quanto dice la MQ:
> il principio di indeterminazione non ci dice solo che non possiamo conoscere
> (per esempio) posizione e velocita' di una particella con una precisione
> assoluta, ci dice anche (o meglio la MQ ci dice) che tale particella NON HA
> una posizione ed una velocita' ben definite.
> Per esempio i fenomeni d'interferenza tra "particelle classiche" sarebbero
> inspiegabili solo alla luce di un principio di indeterminazione "debole" che
> impedisse solo le misurazioni ma che non investisse la realta' stessa.
> Per citare un testo, "La luna di Einstein" spiega abbastanza questo
> fenomeno.
>

Si Daniele, la MQ e' formulata come dici tu: la particella, per principio
non ha posizione e impulso definiti e basta.


>
> >Per quanto ne so uno dei principali punti di incongruenza tra teoria della
> >relativit� e meccanica quantistica � che la prima afferma che da precise

>
> >condizioni iniziali si ottengono detterminate condizioni finali; io nel mi

> >piccolo do ragione a Einstein (non perch� abbia fede in lui :-), ma perch�

> >sulla base delle mie nozioni mi sembra che su questo punto abbia ragione);
> >se � possibile potresti spiegare meglio perch� l'indetterminazione dovrebbe
> >essere indifferente all'osservazione.
>
> Einstein su questo punto non aveva ragione tanto che ha passato parecchi
> anni a tentare di confutare la MQ ma senza successo; anch'io nel mio piccolo
> mi sento a disagio di fronte ad una realta' che non riesco a comprendere a
> livello intuitivo e sono intimamente convinto che ci debba essere qualcosa
> di piu' "semplice" alla base della MQ, ma quello che penso io e persino
> quello che pensava Einstein conta poco se non e' in grado di spiegare i
> risultati sperimentali.
>
>

La relativita' non dice da nessuna parte che deve valere il determinismo.
Permette SOLO di formularlo in termini matematicamente chiari, ma
non obbliga ad accettarlo. Ci sono almeno 3 principi che possono essere
formulati in modo chiaro in relativita'.

1)causalita'
2)determinismo
3)localita'

La causalita' se risultasse davvero violata negli esperimenti
sarebbe la fine della relativita' o almeno dovrebbe subire modificazioni
veramente profonde.
Invece il determinismo e la localita' sono contemporaneamente violati
dalla meccanica quantistica e proprio tale *contemporanea* violazione
permette di non violare la causalita' e mettere d'accordo la relativita'
con il "paradosso" di Einstein-Podolski-Rosen.
...Come diceva Einstein "Il Signore e' sottile, ma non malvagio".

Io preferisco la visione quantistica piuttosto che il rigido determinismo.
Forse nella visione quantistica, e nel suo indeterminismo c'e'
posto per il nostro "libero arbitrio" (come pensa F. Dyson), che
senz'altro non c'e' nel determinismo (anche ammettendo sistemi
caotici).


> >Se il fotone colpisce l'elettrone con una detterminata angolazione, il
> >fotone ha una detterminata frequenza, l'elettrone si trova sotto l'azione
> di
> >detterminati campi e cos� via il risultato finale dovrebbe essere uno solo,
> >quando mi dici che il principio di indetterminazione non � dovuto
> >all'osservazione mi stai dicendo che i risultati possibili sono pi� di uno,
> >com'� possibile?
>
> Piacerebbe a molti saperlo! eppure sperimentalmente e' cosi'.
>

Il fatto e' che le particelle NON sono piccole palline ma
enti piu' complessi e la loro descrizione non deve essere data
nello spazio "ordinario" geometrico, ma in uno spazio
molto piu' astratto in un certo senso "delle possibilita'".
La fisica agisce a questo livello, lo spazio geometrico e le
palline sono un'illusione...se e' vera la MQ, ed in ogni caso
per ora descrive meglio i fenomeni microscopici di quanto
lo facciano teorie di stampo classico. In questo senso la MQ
e' "piu' vicina" alla verita'.

Ciao, Valter Moretti
Received on Mon Feb 07 2000 - 00:00:00 CET

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