Re: Fenomeni nucleari

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Mon, 28 Jun 2010 02:55:28 -0700 (PDT)

On 26 Giu, 11:48, Enrico SMARGIASSI <smargia..._at_ts.infn.it> wrote:
> Luciano Buggio wrote:
> > E fin che c' , c' anche un effetto mareale che falsifica il PE.
>
> No. Il PE e' definito come *limite*: esattamente come il principio
> d'inerzia, e come la derivata. E nel limite l'effetto mareale non c'e`.

Oh finalmente!
Se non c'� l'effetto marteale, vuol dire che siamo arrivati al punto.
Quindi il PE si occupa di ci� che avviene ***in**** un punto.
Giusto?
La validit� locale si riferisce al dominio di un punto, ad un dominio
nullo, giusto?
Cio� il PE vale nel Nulla, Giusto?
>
> > Cosa vuol dire? Fino a quanto bisogna restringere quell'intervallo?
>
> Se hai capito il concetto di limite, saprai la risposta. Ti faccio una
> domanda io: fino a che punto bisogna restringere l'intervallo h perche'
> il rapporto incrementale [f(x+h)-f(x)]/h diventi la derivata di f in x?
> Se sai rispondere a questa domanda, sai anche rispondere a quella sul PE.

Vediamo che voto prendo.
Per due punti di una curva (prendiamo una circonferenza) passa una
retta: Se avviciniamo i due punti continuera a passare una retta e
una retta avremo anche quando i due punti si saranno sovrapposti e
saranno diventati uno.
Questa la chiamiamo tangente.

Vediamo l'analogia che dici col PE.

Abbiamo *un sistema* di due punti in caduta libera lungo (per
semplicita qui) la stessa direzione radiale, inizialmente collocati ad
una certa distanza tra loro..
La distanza aumenta col tempo (effetto mareale sul sistema).

Ma a noi 'sta cosa rompe le balle, vorremmo, perch� ci interessa
enunciare un'equivalenza, che la distanza fosse costante.
Che fare?
Semplice.la prendiamo molto piccola, perch� l'efffetto mareale � tanto
minore quanto pi� vicini sono gli estremi del sistema.
Meglio di tutto � dirurla fin dall'inizio a zero.
Ma cos� non abbiamo pi� il sistema e quindi non possiamo parlare pi�
ne di PE n� di PNE.
E come se fosse sparita la retta quando i due punti di cui sopra, a
forza di avvicinarli, si sono sovrapposti.

Ma � sparita, quella retta?
E' sparita. come il nostro segmento?.
In entrambi i casi abbiamo un segmento:
Per� nel caso del PE interessa in quanto tale, con una misura non
nulla, perch� dobbiamo dire delle cose che avvengono *in quel
sistema*, cio� in uno spazio non nullo, e quando sparisce il segment
sparisce l'oggetto della nostra indagine e del nostro enunciato.
Invece nel caso della tangente, sparendo epsilon **non sparisce la
retta**, che � il nostro oggetto di indagine.
> Oppure rispondi ad un'altra: quanto lontano dagli altri corpi bisogna
> andare perche' un corpo si muova di moto rettilineo uniforme? Anche se
> sai rispondere a questa domanda, sai rispondere a quella sul PE.
>
Lo stesso ragionamento di cui sopra.
Solo che cambia il trucco.
Arrivati al "che fare?", invece di far diventare sempre pi� piccola la
distanza tra i due punti in caduta libera, mantenendo fissa una
qualsiasi distanza tra loro (anche infinita!), li si porta ad infinito
(dove non c'� pi� campo)
Cos� abbiamo fottuto di nuovo la marea, e senza nemmeno il MOSE.

Che cosa dovrei capire cos� ?
Che il PE non vale nel campo gravitazionale?

Mi sembrate tutti un po' matti.

> > Io sono un conservatore,
>
> Quindi preferisci una matematica incoerente ed illogica ad una coerente
> e logica? Se questo e' il tuo modus cogitandi, capisco molte cose :-)
>
> Non si capisce, invece, perche' tu accetti queste incoerenze ed
> illogicita' nella matematica, mentre strilli quando le trovi (rectius:
> credi di trovarle) nella fisica. Un maligno direbbe che lo fai perche'
> nell'un caso concordano con i tuoi preconcetti, nell'altro no. Ma e'
> solo una malignita':-)

Interessante stimolo.
Ti risponder� un'altra volta.

Ciao.
Luciano Buggio
Received on Mon Jun 28 2010 - 11:55:28 CEST

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