Marco <sclh77_at_hotmail.com> wrote in message 864709$te9$1_at_news.flashnet.it...
>
> La facolt� di ingegneria � pi� oreintata al mondo del lavoro, mentre
quella
> di fisica � pi� teorica. Come tale, per�, ti abitua ad un processo di
> astrazione che agli ingegneri manca. Lo studio dell'ingegneria � pi�
> mnemonico, pi� volto alla risoluzione di problemi pratici e, come tale,
> abitua a collocare le conoscenze in schemi predefiniti. Ad ogni domanda
deve
> seguire necessariamente una risposta. Non esistono dubbi. Questo non �
> necessariamente negativo, bada, ma � necessario se inquadrato nel ruolo
> dell'ingegnere nel mondo lavorativo.
> Ti faccio un esempio. Nel libro di Analisi 1 per i fisici e i matematici,
> vengono trattate le funzioni in spazi metrici, generalizzazione del caso
> particolare delle funzioni reali di variabile reale o complessa o di pi�
> variabili.
> Sullo stesso libro di analisi per gli ingegneri, c'� un primo capitolo per
> le funzioni di una variabile reale, un secondo capitolo per quelle di due
e
> cos� via (non � uno scherzo, ma l'ho notato una volta sfogliandone uno).
In
DOMANDONA:
Se diamo il su menzionato libro ad un ingegnere e gli chiediamo
a che capitolo sono le funzioni di n variabili riuscira' ad indurre
(n.b. e' un processo induttivo non deduttivo!) che deve aprire il
libro al capitolo n effettuera un table-look-up scandendo rigo
per rigo l'indice??
:)
> sostanza anzich� trattare il caso pi� generale possibile e applicarlo poi
ai
> vari casi particolari, loro vengono abituati a pensare che le funzioni di
> una, due o tre variabili siano tutti argomenti diversi.
> Ribadisco che forse � necessario che sia cos�, non � necessariamente un
> segno di stupidit�.
No, infatti e' una drastica parcellizazzione ontologica della realta
che serve a giustificare l'immane parcellizazzioni degli indirizzi
di ingegneria: una decina di c.d.l. ogn'uno con decine di
sottoindirizzi con M (con m non limitato superiormente)
baronati e centri di sottopotere accademico-burontocratico.
> Dall'altra il fisico, abituato a dubitare in continuazione di ci� che
legge
> e ad astrarre, dopo qualche anno inizia a dubitare di se stesso. Basta
> girare per i corridoi di fisica teorica per rendersene conto!
E' vero!! Azz!
Io li vedo tutti (quasi) i giorni gironzolare nel mio (Si l'ho comprato, va
be'!!)dipartimento con aria ascetica e con pochi capelli (perdita causata
delle
radiazioni ionizzanti degli attigui laboratori dei fisici sperimentali).
> Comunque, in sintesi, ti posso dire che nel mondo del lavoro gli ingegneri
> sono imbattibili nel risolvere i problemi gi� noti, mentre i fisici lo
sono
> nel risolvere quelli che nessuno ha mai affrontato.
Hai mai visto un fisico sperimentale al lavoro??
Perche quando si pensa ai fisici si pensa solo ai fisici teorici??
Esistono anche i fisici SPERIMENTALI che trovano facilmente lavoro (!)
non dubitano di se stessi e non perdono i capelli !!!!
Ed in alcuni campi sono piu' bravi degli ingegneri anche sul
territorio di quest'ultimi!!!
Se un problema � nuovo,
> poich� non esiste un libro sul quale � stato spiegato come affrontarlo,
> l'ingegnere non sar� in grado di rispondere alla domanda e si trover�
> spaesato, mentre il fisico lo affronter� e lo risolver�. D'altra parte, se
> il problema � gi� stato affrontato, il fisico, ignorandolo, lo imposter�
da
> zero mettendoci giorni o settimane, mentre l'ingegnere, ricordandosi ci�
che
> ha letto, lo risolver� in un minuto.
>
> Spero di averti delucidato.
>
> Marco Ferrari
>
>
>
--
Saluti,
Ciberneta
--
Dogma_1 di Winzozz9x:
"Solo la Macchina conosce la Macchina"
Received on Mon Jan 24 2000 - 00:00:00 CET