Re: Domanda da profano [c e quanto dura un sec.]

From: Barone Adesi Vittorio <barone_at_ultra.science.unitn.it>
Date: 2000/01/21

Muzzle wrote:
>
> Perche' quanto piu' un oggetto viaggia ad una velocita' vicina a quella
> della luce tento piu' il suo tempo trascorre lentamente.
> Vorrei sapere insomma come si giustifiaca, oltre con la necessita' di non
> lasciare che nulla nell'universo superi c, la ormai celebre formuletta:
>
> t= t'/ (sqr (1- (v2/c2) ) )
>
> [t= tempo misurato dall'oggetto in moto
> t'= tempo misurato dall'osservatore esterno
> sqr= radice quadrata
> v2= velocita' misurata dall'osservatore esterno al quadratio
> c2= velocita' della luce al quadrato]
>
> Vabbe' le definizioni non sono proprio
> scientificicissime [<--frankensain word n.1] ma spero cheabbiate capito.
> --
> Muzzle, Flatline, Zero on IRC; ICQ# 36124438
> [to mail me cut off "22"]
> www.internations.net/it/muzzle
> Grazie per essere arrivati fino all'ultima riga di questa messaggio.
Ciao Muzzle,
nel precedente mail(mi pare di averlo mandato dall' indirizzo
gilbaron_at_tin.it) in cui ti ho risposto, non ti ho fatto notare una
cosa, che poi in realta' non avevo notato neanche io: hai sbagliato la
formula.
Per ottenere quella giusta inverti il significato di t con quello di
t'., senno' hai tempo orologio in moto>tempo orologio fermo e tu vuoi il
contrario.
La situazione e' pero' simmetrica rispetto allo scambio dei due
osservatori, nel senso che se li scambi(devi usare la struttura intera
delle trasformazioni di Lorentz per farlo, non puoi usare brutalmente
quella che hai scritto, anche se reinterpretata), ottieni la stessa
cosa.Dunque l' affermazione secondo la quale un orologio va piu' piano
dell'altro non ha tanto senso. L' unica cosa che puoi dire e' che se un
osservatore confronta il proprio orologio con quello di un altro
osservatore in moto , vedra' l' orologio di questo andare piu' piano del
suo. Questo fatto , lo ripeto, e' simmetrico rispetto allo scambio dei
due
osservatori.
Mi e' stata fatto notare proprio oggi da Valter Moretti che per dedurre
le trasformazioni di Lorentz non c'e' bisogno di usare l' assioma che lo
spazio-tempo sia omogeneo e isotropo, come ti avevo scritto e come c' e'
riportato su tanti libri.
Dunque mi correggo.
Uno di questi giorni dovrebbe portarmene la dimostrazione e poi, se a
qualcuno interessera',dopo essermela studiata, potro' parlargliene.
In caso avvertitemi.
Spero non mi sia sfuggito ancora qualcosa e di non essermi confuso io
sul tempo.
Saluti...
Vittorio Barone Adesi
Received on Fri Jan 21 2000 - 00:00:00 CET

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