Re: BASTA!!! Non se ne puo' piu' di sentire questa cavolata della massa a riposo!!

From: barone <gilbaron_at_tin.it>
Date: 2000/01/18

ciberneta ha scritto nel messaggio ...
>
>La massa di un corpo e' uno scalare sotto trasformazioni di Lorentz.
>Per definizione (!) di scalare questo deve essere invariante sotto
>trasformazioni di
>coordinate spazio-temporali.
>
>Chiamare "massa a riposo" il prodotto m*gamma crea solo confusione
>in chi legge un testo dei fisica a livello divulgativo e non puo' o non
>vuole
>accedere alla letteratura tecnica dove cavolate della massa a riposo non
>se ne leggono (spero!)
>
>
>
>
Ciao Ciberneta,
anche se si dovrebbe vedere un' altro nome come compositore di questo mail,
sono Vittorio Barone Adesi, e anche io ho usato il concetto di massa
*osservata* a riposo nelle spiegazioni di relativita'.
Questo concetto e' usato, contrariamente a quanto pensi tu, anche su testi
tecnici ,vedi per esempio un testo che ho gi� citato per chi vuole
incominciare a studiare la relativit� ristretta: Introduzione alla
relativit� ristretta di Resnick e tanti altri di cui se vuoi andr� a
cercarti referenze.
In questo momento ho sott'occhio il libro di Landau e Lifsits dal titolo
Teoria dei Campi, sul quale mi sembra che non parli mai di massa a riposo:
per ricavare quali sono le equazioni di una particella libera in un sistema
di riferimento arbitrario si cerca un' espressione per l' azione che sia
invariante rispetto a trasformazioni di Lorentz, da questa tira fuori le
equazioni del moto e, facendo il limite per c che tende a infinito,
stabilisce che la una costante *scalare* arbitraria che appare nell' azione
deve per forza essere quella che � stata definita nel caso newtoniano come
la massa dell' oggetto. In quest' ottica il termine gamma nella definizione
del quadriimpulso che seque non lo si deve dunque attribuire chiaramente
alla massa, ma alla definizione della quadrivelocit� della particella.
Il concetto di massa *osservata* dipendente dal sistema di riferimento da
cui si guarda la particella viene invece da altri approcci in cui si
pretende non che le leggi della natura debbano venire da un principio
variazionale, ma che si debba conservare l' impulso totale di un sistema
fisico isolato per ogni sistema di riferimento: ci si scrive le equazioni
di conservazione del' impulso per un urto elastico in un sistema di
riferimento,
si passa ad un' altro sistema di riferimento utilizzando la regola
relativistica
di somma delle velocit� , si impone che la legege di conservazione assuma
nel nuovo sistema di
riferimento la stessa forma che nel primo(le leggi della fisica devono
essere le stesse per ogni sistema inerziale e noi vogliamo che la legge di
conservazione dell' impulso sia una legge della fisica) e si vede che questo
requisito � soddisfatto soltanto se si ridefinisce in maniera opportuna la
massa *osservata* .
Nel secondo approccio si lavora in un ottica 3+1,e si definisce dopo l'
energia(forse lo si puo' anche fare contemporaneamente); nel primo si lavora
in un ottica direttamente quadrimensionale e si guadagna che si definisce l'
energia contemporaneamente al triimpulso.
Alla fine si ottengono le stesse formule e, a livello di relativit�
speciale, per lavorare, non saprei quale dei due metodi preferire.
Io lavoro con la quadrivelocit� e quindi non faccio mai la distinzione fra
massa *osservata* a riposo e massa *osservata* in moto, mi sembra un
concetto scomodo, ma non dimentico mai che esiste in un linguaggio non
manifestamente covariante anche questo concetto.
E' solo un punto di vista diverso, non � una cavolata! E io, a livello
fondazionale, lo preferisco decisamente: non vedo alcun motivo per cui le
leggi della fisica debbano venire tutte da un principio variazionale e
difatti, se hai studiato un po' di meccanica razionale, ti ricorderai che in
generale non � vero! N� mi piace dire, come fanno tanti fisici: cerchiamo il
pi� semplice oggetto che sia covariante e che possa rappresentare un
concetto di velocita' nello spazio quadridimensionale( sto parlando della
quadrivelocit� e sto usando ancora un' altro punto d vista) ,
moltiplichiamolo per uno scalare di Lorentz(cio� la massa) della particella
per avere una buona definizione del quadriimpulso e cerifichiamo che come
caso limite abbiamo la dinamica non relativistica, Mi manca in tutto questo
l' unicit� della costruzione.
Preferisco dunque l' approccio con la distinzione fra massa *osservata* a
riposo e massa *osservata* in moto , che secondo me non � dunque fuorviante,
e quella in moto e considero solo una fortuna matematica il poterne fare a
meno.
Invece di accusare gli altri poco educatamente di dire cavolate, spiega il
tuo punto di vista e correggimi se sbaglio. Sar� contento di imparare
qualcosa di nuovo o di ripassare u po' di relativit�, che non � detto io mi
ricordi poi cos� bene.

Buona domenica...

Vittorio

P.S.
notache dovrei aver sempre scritto *osservata*; se non lo ho fatto � una
colpa.

P.P.S.
in un precedente mail riguardo la relativit� generale ho detto una cavolata
davvero: parlando delle correzioni da questa predette per lo scorrere del
tempo, ho scritto GSM anzich� GPS.
Received on Tue Jan 18 2000 - 00:00:00 CET

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