Re: R: Buchi Neri che evaporano!

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/01/11

Alberto Carboni wrote:
>
> Valter Moretti ha scritto nel messaggio <3879C3DE.714_at_science.unitn.it>...
>
> >Appena ho un po' di tempo cerco di spiegare un po' meglio la questione
> >senza usare la picture delle coppie, che secondo me confonde un po' le
> >idee...
>
> Visto che sei preparato sull'argomento saprai risolvere un dubbio che sar�
> gi� stato analizato, come ha detto scanluca la coppia di particelle per
> formarsi attinge da un campo esterno, ma attinge anche da un campo
> gravitazionale? ossia il buco nero si consuma anche nella semplice emissione
> di gravitoni cos� come una stella si consuma emettendo luce?
> Ciao e grazie, Alberto

 Allora, i gravitoni sono molto sospetti come oggetti fisici.
 Essi deriverebbero dalla RG cosi' come i fotoni derivano dalla
 quantizzazione del campo elettromagnetico ecc.. La differenza e' che
 Le teorie dove si definiscono queste particelle, sono teorie "lineari"
 o linearizzabili in modo canonico, cioe' e' possibile vedere questi
 campi a cui sono associate le particelle come campi liberi e poi
 aggiungerci un'interazione con l'esterno. Questa distinzione tra parte
 libera e parte interagente (o autointeragente) e' chiara e non
 dipende dal sistema di riferimento.
 Le equazioni gravitazionali della relativita' generale non hanno
 questa caratteristica: sono equazioni intrinsecamente NON lineari
 e il processo di linearizzazione (cioe' "taglio" a mano tra parte
 libera e parte autointeragente) dipende strettamente dall'osservatore
 ma anche dal campo gravitazionale classico di background di cui i
 gravitoni rappresenterebbero la quantizzazione delle perturbazioni.
 Inoltre, a differenza di tutte le altre teorie, la teoria dei gravitoni
 usando come background lo spaziotempo di Minkowski (assenza di
 gravita') e' una teoria non rinormalizzabile, che in soldoni significa
 che i processi di interazione tra i gravitoni, non sono rappresentabili
 tramite gli stessi gravitoni (in una teoria perturbativa) e la
 descrizione tramite gravitoni ammettendola sensata e' sempre piu'
 sbagliata quanto piu' le energie sono alte.
 Infine fino ad ora sembra impossibile conciliare le proprieta'
 quantistiche dei gravitoni con le proprieta' geometriche dello
 spaziotempo: dovremmo aspettarci una geometria quantistica che fluttua
 e cambia a seconda delle osservazioni (e questo forse e' vero su scale
 piccolissime che significa energie altissime, dove un concetto di
 gravitone in senso usuale proprio, per la non rinormabilizzabilita'
 della teoria non serve a niente).

 Nella radiazione di Hawking, la garvita' e' supposta classica e le
 particelle che fanno evaporare il buco nero sono quantistiche
 e sono quelle di tutti i campi esistenti in natura esclusa la gravita'
 (con l'eccezione di sotto).
 In questo senso la teoria della radiazione di Hawking e' una teoria
 semiclassica e il processo di Hawking
 ha senso fino a quando i buchi neri sono molto maggiori delle scale
 di Planck dal punto di vista spaziale, poi nessuno conosce quello
 che accade al buco nero che diventa sempre piu' piccolo evaporando
 e arriva alle scale di Planck, perche' a quelle scale varrebbe la
 gravita'quantistica che non conosciamo. Quello che e' possibile
 fare, per grandi buchi neri (= piccole fluttuazioni del background
 gravitazionale classico) e' linearizzare la gravita' sul background
 gravitazionale del buco nero (cmpo di Schwarzschild) e considerare
 anche radiazioni di questi gravitoni.Se cio' abbia quelche senso lo si
 capira' quando e se avremo una teoria della gravita' quantistica (che
 pero' potrebbe NON passare come e' probabile per il concetto di
 gravitone!!!)


 Ciao,

 Valter Moretti
 Dipartimento di Matematica
 Universita' di Trento
Received on Tue Jan 11 2000 - 00:00:00 CET

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