Re: propagazione nel vuoto (continua)

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/01/07

Ciao Justinian, in tutta franchezza non sono in grado di capire quello
 che dici al di fuori di qualche pura e vaga analogia che pero' non vedo
 come si possa quantificare in una teoria fatta di proposizioni e
 formule. Riguardo all'identita' fotone = perturbazione
 coppie, non funziona. Funzionerebbe al limite onda elettromagnetica =
 perturbazione (ma secondo me a meno che tu non lo provi non funziona
 nemmeno questo). I fotoni NON sono le onde elettromagnetiche (che
 invece correttamente sono perturbazioni del campo EM classico).
 Per passare dalle onede EM ai fotoni la strada e' piuttosto
 complicata, molto piu' complicata che per le altre particelle, perche'
 la "seconda quantizzazione" non e' qui cosi' ovvia a causa
 dell'invarianza di gauge che si accoppia in modo "perverso" con
 l'invarianza sotto il gruppo di Lorentz e, per esempio per mantenere
 la covarianza a vista della teoria, bisogna inventarsi procedure
 matematiche nuove che escono dal normale spazio di Fock-Hilbert...
 (il cosiddetto formalismo di Gupte-Bleuler per esempio...)
 
 Se sei in grado di sviluppare la tua idea in una teoria fisica e
 matematica ok, fallo e mandalo ad una rivista. Io, in tutta franchezza,
 da quello che tu dici, insieme a quello che conosco, non sono in grado
 di tirare fuori nulla, pero' non ho la scienza infusa e potresti avere
 ragione tu. Ma se tu che devi dimostrarlo non puoi accontentarti
 di noi che possiamo fare o non fare obbiezioni alla tua idea: e' cosi'
 che funziona, chi ha una proposta deve provarla per esempio mostrando
 come la nuova teoria prevede fenomeni nuovi possibilmente
 *quantitativi* o spieghi quantitativamente fenomeni fino al momento
 inspiegabili, non e'compito degli altri nella comunita' scientifica di
 cercare di provare che l'idea funziona o non funziona.

 Nel lavoro di ricerca, parlo per eseprienza personale, ci sono un
 mucchio di idee che vengono in mente, normalemnte il 90% sono
 sbagliate, il 95% non si riescono a portare avanti anche se all'inizio
 sembravano geniali, di quel misero 5% si riesce a tirare fuori qualche
 articolo, pubblicabile, per anno.
 
 Non conosco la tua cultura fisica e matematica, che cosi' ad occhio
 mi sembra di uno che frequenta i primi anni di universita' forse
 alle prese con l'esame di istituzioni di fisica teorica...
 Ma se sei sicuro della tua intuizione, continua a studiare e cerca di
 tirare fuori "i numeretti" che per Feynman significavano "buona
 fisica". Io ho gia' detto la mia diverse volte, puoi aspettare i
 pareri di tutti gli altri su questo NG, ma per propagare le proprie
 idee all'interno del mondo scientifico "ufficiale" non e' questo il
 posto (anche se puo' essere questo il posto per
 discuterne informalmente come abbiamo fatto fino ad ora), bisogna
 scrivere e pubblicare un articolo su qualche rivista tecnica.

 Auguri, Valter Moretti.
Received on Fri Jan 07 2000 - 00:00:00 CET

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