Re: propagazione nel vuoto
Alessandro,
Grazie per aver discusso il mio messaggio un p� strampalato.
Il punto fondamentale � che credo che la fisica moderna si limiti
a una descrizione troppo formale degli esperimenti.
So che la teoria dei campi riproduce bene i dati (vedi sezioni
d'urto), ma mi chiedo se non manchi qualcosa di fisico.
Ad esempio il principio di indeterminazione prevede la possibilit�
dell'esistenza di
coppie e+e- su scale e tempi abbastanza piccoli: dx*dp=h,dE*dt=h.
Dunque non � forse pi� fisico pensare che queste coppie non sono virtuali,
ma esistono realmente, e l'onda e.m. si propaga in questo 'mare' di coppie ?
Si puo' probabilmente costruire una teoria partendo da questa 'visione'
fisica,
e riprodurre altrettanto bene le sezioni d'urto (se questo non � vero, dammi
pure il
controesempio).
Prendiamo ad esempio l'espressione della costante di struttura fine:
e^2/hc=1/137
Qui � fondamentale notare che 1/137 � un numero senza dimensioni.
Anche (e^3/hc) � una costante, ma ha delle dimensioni fisiche, non � un
numero puro.
Possiamo riscrivere l'eq. di sopra nel modo seguente:
c=137*e^2/h
Questa equazione � dimensionalmente corretta e lega tra loro tre costanti
fondamentali della fisica: e,h,c.
Essa si puo' confrontare con quella che esprime la velocit� del suono
nell'aria c_s in funzione
dei parametri fisici del mezzo di propagazione (densit�, temperatura, ecc.).
(Non so se hai mai
sentito di parlare del metodo 'dimensionale' per ricavare l'espressione
approssimata di una grandezza,
una volta noti i parametri fisici da cui puo' dipendere: se applicassimo
questo metodo al mare di coppie,
otterremmo esattamente l'espressione di c data sopra).
Non � forse che questa equazione ci sta dicendo che la velocit� della
perturbazione elettromagnetica
dipende dai parametri fisici del mare di coppie in cui si propaga ?
In effetti i parametri di questo 'mezzo'
sarebbero proprio la carica dell'elettrone e, attraverso il principio di
indeterminazione, la costante di
Planck (forse dei calcoli un p� pi� dettagliati potrebbero mostrare perch�
la massa dell'elettrone
non compare).
In questa visione inoltre la velocit� della luce non sarebbe pi� una
costante della natura che piove
dal cielo, ma sarebbe una grandezza derivata: un passo in avanti non
trascurabile !
Justinian
Received on Mon Dec 20 1999 - 00:00:00 CET
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