Re: R: Il suono, questo sconosciuto (per me...): timbro e armoniche

From: Maurizio Bonfanti <maurizio.bonfanti_at_tin.it>
Date: 1999/12/13

Enrico Maria Giordano scrive:
>
> edoardo sala wrote:
> >
> > Facciamo la prova, ascoltiamo il suono diretto e a breve distanza di una
> > nota emessa con continuit� da un violino,ora allontaniamoci anche solo
di
> > poco,evidentemente le armoniche sul nostro timpano avranno anticipi
sulla
> > fondamentale,ma non mi pare che la sensazione uditiva cambi.
>
> Mi sembra un'ottima dimostrazione della non influenza della fase delle
> singole armoniche di un suono sul timbro percepito. Complimenti.

Hai fatto una prova in camera anecoica? Forse non saresti pi� cos� sicuro
della dimostrazione. In ambiente normale o in camera riverberante
all'orecchio perviene una miscela di fasi di cui necessariamente percepiamo
una media.
>
> > Siamo tutti d'accordo che sono assolutamente indistinguibili due note di
> > frequenza 8Khz una perfettamente sinusoidale e l'altra perfettamente
> > quadrata?
>
> In effetti la prima armonica di un'onda quadra con frequenza
> fondamentale di 8 KHz dovrebbe avere una frequenza di 24 KHz e quindi
> non essere udibile dall'orecchio umano.

Ma un'onda quadra a 1 kHz (k minuscolo e H maiuscolo: codice del Sistema
Internazionale delle unit� di misura) ha la prima armonica a 3 kHz,
perfettamente udibile. E un'altra cosa: mediante quale trasduttore riproduci
l'onda quadra? Hai provato a vedere che forma esce da un microfono di
laboratorio quando invii al migliore degli altoparlanti da laboratorio
un'onda quadra (ammesso che tu disponga di un amplificatore capace di
riprodurla adeguatamente)? Hai tenuto conto delle costanti di tempo di un
altoparlante, che sono diverse alle diverse frequenze a causa dei diversi
modi di risonanza della membrana? Hai tenuto conto della diversa direttivit�
della propagazione alle diverse frequenze?
>
> Ma temo che nell'interazione tra
> armoniche si formino anche delle sub-armoniche che influenzano comunque
> il timbro.

Interazione a quale livello? In aria (nell'ambiente) o nel sistema uditivo o
nella sorgente stessa del suono? In un altoparlante l'interazione � gi�
pesante. In uno strumento musicale anche di pi�, ma per le stesse ragioni
meccaniche di risonanze multiple e di costanti di tempo multiple (ecc.).

>Dico cretinate? Qualcuno pu� fare la prova pratica?

Nessuna cretinata. Si tratta solo di precisare.
La prova pratica su questioni di questo tipo � estremamente complessa. I
protocolli di prova, per poter escludere elementi soggettivi e influenze
ambientali incontrollate, sono molto critici e costosi, e non possono essere
improvvisati. Molte "prove" riportate nel thread non sono significative,
come quella riportata pi� sopra, per questa ragione e per le altre che ho
appena esposto.
Si tratta anche di vedere quale importanza abbia la cosa ai fini della
definizione del "timbro" e della qualit� del suono ricevuto o riprodotto, e
se il timbro sia veramente solo una questione di spettro del segnale, cosa
che non credo anche solo sulla base della struttura dell'orecchio interno e
su quella delle sorgenti sonore, e della relazione fra queste strutture,
mediata da un sistema elastico come l'aria. La sua importanza �
evidentemente marginale, se l'acustica � un po' considerata come la figlia
di un dio minore. O forse l'interazione fra acustica ambientale, acustica
della sorgente, acustica del ricettore fisico (sistema uditivo), e
psicoacustica � cos� stretta e indistricabile da rendere la disciplina poco
formalizzabile e quindi di interesse solo per pochi witch-doctor e molti
audiofili.
>
> EMG

Maurizio
Received on Mon Dec 13 1999 - 00:00:00 CET

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