-- Dylan <ruby.topy_at_iol.it> wrote in message %c804.4023$Wa.27761_at_typhoon.libero.it... > > Uno degli assiomi della Teoria della Relativit� � la costante di velocit� > della luce (c). Il classico esempio, fatto in questi casi, � senz'altro > quello della macchina che viaggia ad una velocit� v ed accendendo i fari, il > guidatore misurer� la velocit� della luce, ottenendo c; ed un altro > osservatore, fermo rispetto alla macchina, misurerebbe sempre la velocit� > della luce come c e non c + v come ci si aspetterebbe. Questo ci dimostra > che la luce non viaggia ad una velocit� relativamente correlata al sistema > di riferimento. > Ma prendiamo in considerazione un altro esempio. Immaginamo che un uomo, > possa viaggiare, nello spazio, ad una velocit� v prossima a quella della > luce (anche se sappiamo che non potrebbe); inoltre, immaginiamo che esso > abbia a disposizione un piccolo apparato sperimentale, con due sensori > sensibili alla luce, e che l'immaginaria retta che unisce i due sensori sia > parallela alla direzione dall'uomo seguita. Ora, l'uomo viaggia verso una > galassia, la quale emana fotoni che viaggiano parallelamente alla direzione > dell'uomo. Se la luce viaggi averso l'uomo a velocit� c, e se l'uomo viaggia > a velocit� v verso la luce, i sensori dovrebbero segnare la velocit� della > luce come la somma di c + v, o no? No. l'uomo misurera' sempre c come dice l'assioma. Attento! Quando dici questo stai sempre utilizzando la somma delle velocita' galileiana.Ovvero se ho due auto una che viaggia a velocita' v1 e l'altra che gli viaggia incontro a velocita' v2, in un certo sistema di riferimento, la velocita' relativa delle due auto (uguale per entrambe le auto ovviamente) e' data dalla formula relativistica della somma delle velocita' (che purtroppo al momento non ricordo) comunque scrivi di nuovo per saperla. Prova1.Received on Fri Dec 03 1999 - 00:00:00 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:40 CET