(wrong string) � della luce...

From: Dylan <ruby.topy_at_iol.it>
Date: 1999/11/29

Uno degli assiomi della Teoria della Relativit� � la costante di velocit�
della luce (c). Il classico esempio, fatto in questi casi, � senz'altro
quello della macchina che viaggia ad una velocit� v ed accendendo i fari, il
guidatore misurer� la velocit� della luce, ottenendo c; ed un altro
osservatore, fermo rispetto alla macchina, misurerebbe sempre la velocit�
della luce come c e non c + v come ci si aspetterebbe. Questo ci dimostra
che la luce non viaggia ad una velocit� relativamente correlata al sistema
di riferimento.
Ma prendiamo in considerazione un altro esempio. Immaginamo che un uomo,
possa viaggiare, nello spazio, ad una velocit� v prossima a quella della
luce (anche se sappiamo che non potrebbe); inoltre, immaginiamo che esso
abbia a disposizione un piccolo apparato sperimentale, con due sensori
sensibili alla luce, e che l'immaginaria retta che unisce i due sensori sia
parallela alla direzione dall'uomo seguita. Ora, l'uomo viaggia verso una
galassia, la quale emana fotoni che viaggiano parallelamente alla direzione
dell'uomo. Se la luce viaggi averso l'uomo a velocit� c, e se l'uomo viaggia
a velocit� v verso la luce, i sensori dovrebbero segnare la velocit� della
luce come la somma di c + v, o no?
E prendiamo il caso opposto. tenendo valide tutte le varie condizione prima
poste, tranne per il verso dello spostamento dell'uomo, poich� adesso esso
si allontana dalla galassia, i sensori non dovrebbero indicare una velocit�
pari a c-v? In questi due casi la velocit� della luce dipende dal sistema
di riferimento dell'osservatore, quindi non � pi� una costante assoluta. Che
ne pensate.
Ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte.

Dylan
Received on Mon Nov 29 1999 - 00:00:00 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Tue Nov 12 2024 - 05:10:45 CET