Giulio Peruginelli <5lonewolf_at_sysnet.it5> ha scritto:
> Ogni suono ad una data frequenza emesso da un qualsivoglia strumento
> musicale e' "accompagnato" dai cosidetti suoni armonici, di frequenza
> n volte la frequenza del suono base (dove n e' il numero
> dell'armonico).
Si', pero' in alcuni strumenti (anche a suono determinato, come il
pianoforte) ci sono delle parziali non armoniche. Quindi, e' meglio
usare il termine "parziali", piuttosto che "armoniche".
> L'ampiezza di ogni armonico determina il timbro; e' giusto?
Si'.
> Ho letto sul DEUMM della UTET (i musicisti la conosceranno; cmq e' un
> enciclopedia della musica, anzi 'LA') che il timbro non e' determinato
> dalla fase "per la legge di Ohm".
Mmm... non risco a capire cosa c'entri la legge di Ohm; a che voce del
DEUMM hai trovato questo riferimento?
Cmq, la fase _assoluta_ del segnale non influenza il timbro. Uno studio
recente, pero', ha dimostrato che alcune persone riescono a distinguere
differenze di 180 gradi nella fase assoluta del segnale.
Invece, la fase _relativa_ tra le singole componenti spettrali
diventa significativa soprattutto nei transitori di attacco e di
decadimento. Inoltre, l'orecchio e' leggermente sensibile alle
variazioni nella fase relativa tra le diverse parziali di un suono.
Ciao,
Alessandro
--
The meta-Turing test counts a thing as intelligent if it seeks to
devise and apply Turing tests to objects of its own creation.
-- Lew Mammel, Jr.
Received on Fri Nov 26 1999 - 00:00:00 CET