Giorgio Pastore ha scritto:
>> Il 20/02/23 19:04, ernesto gastaldi ha scritto:
>> Qualora diventasse possibile un motore a curvatura, gli astronauti
>> subirebbero la dilatazione del tempo o no?
>
> Da una premessa vaga non può che venire una risposta vaga. In Star
> Trek non risultano problemi di de-sincronizzazione tra equipaggi e
> personale sulle basi planetarie. Se vuoi una risposta basata sulla
> fisica occorrerebbe definire la fisica del motore a curvatura che è un
> ottimo espediente letterario ma senza dettagli utilizzabili. E non
> realizzabile con le conoscenze attuali.
Anche se ho una lunga lista di post che aspettano risposta, a
quest'ora della notte il post di Ernesto è adatto a saltare la coda
perché la risposta non mi chiede di pensare troppo.
Intanto io non direi "subire la dilatazione del tempo".
L'astronauta può viaggiare a qualsiasi velocità, ma non si accorge
proprio di un bel niente, quindi non "subisce" niente.
E' solo dalle misure fatte in un diverso sistema di riferimento che il
tempo appare rallentato (e voglio sottolineare, a scanso di equivoci,
che l'effetto è completamente simmetrico).
Ma forse l'OP ha in mente *l'effetto gemelli*: se gli astronauti
viaggiassero per molto tempo a una velocità vicina a quella della luce
rispetto alla Terra, tornerebbero più giovani dei suoi colleghi
rimasti di riserva.
A parte questo, la domanda non sarebbe tanto vaga e il riferimento ai
"motori a curvatura" si potrebbe chiarire se io fossi in grado di
ricordare che cosa ne diceva "La fisica di StarTrek", un libro che
lessi più di 20 anni fa, e che mi sembrò abbastanza serio.
In mancanza, posso solo supporre che la dilatazione del tempo di cui
ci si dovrebbe preoccupare non è quella comunemente intesa in
relatività ristretta (effetto gemelli incluso), bensì l'effetto
gravitazionale (gravitational redshift).
Il motore a curvatura dovrebbe (credo) creare un "wormhole", capace di
connettere regioni spaziali assai lontane milioni di anni luce e
oltre.
Nell'attraversamento del wormhole si potrebbe subire (questo sì,
proprio subire) quello che molto impropriamente viene chiamato
"rallentamento del tempo". Quindi all'uscita ci si troverebbe ad aver
percorso uno spazio di milioni di anni luce in pochi minuti degli
orologi esterni.
Pare (di più non so dire) che per creare un wormhole capace di
contenere un'astronave occorra un'energia spaventosa, molto maggiore
di quella che riceviamo dal Sole in un anno.
Superata questa che potremmmo definire una difficoltà tecnologica,
quindi non insormontabile, la domanda sarebbe se gli astronauti
tornerebbero più giovani degli umani rimasti in poltrona, magari anche
milioni di anni più giovani, se quindi troverebbero una Terra
irriconoscibile, ecc. ecc.
Forse sì, ma sotto ipotesi che non so se siano realizzabili, e non ne
sono affatto sicuro.
Faccio più presto a dire che non lo so.
Quello che invece posso dire è che non ci sarebbe problema con le
comunicazioni Terra-astronave, che sarebbero semplicemente
impossibili, visto che le onde e.m. dovrebbero viaggiare sempre a
velocità c e quindi impiegherebbero milioni di anni per andare e
altrettanti per tornare.
E adesso me ne vado a dormire (o meglio, a leggere un giallo prima di
dormire :-) ).
--
Elio Fabri
Received on Mon Feb 20 2023 - 21:56:24 CET