Edoardo Sala ha scritto:
> Ho appreso con vivo interesse i risultati dell'esperienza del 1972
> compiuta con due aerei dotati di orologi atomici per la verifica
> della correzione dei tempi nei diversi sistemi di riferimento.
> I due reattori hanno volato uno verso Est e l'altro verso Ovest.
> Al termine del volo e' stato registrato un ritardo di 59 ns e
> un anticipo di 273 ns.
Precisiamo: rispetto a un orologio rimasto a terra.
Poi gli errori di misura erano qualche decina di ns.
> Quindi, si sarebbe dimostrato ____anche____(non riesco a sottolineare!)
> il moto diurno della terra su se stessa?)
E' un po' piu' complicato, perche' entra anche il redshift
gravitazionale.
Invece il r.g. non interviene nel confronto fra i due orologi in volo,
che quindi e' molto piu' semplice.
La teoria se fai un modello semplificato e' abbastanza semplice: pensa
ai due aerei sull'equatore, che viaggiano con vel. v rispetto alla
Terra, la quale ruota con vel. u.
Allora l'aereo 1 ha vel. u+v rispetto a un rif. inerziale, mentre
l'aereo 2 ha vel. u-v (nota: u era maggiore di v).
Se metti queste velocita' nelle formule del tempo proprio:
tau = t * sqrt(1 - w^2/c^2)
una volta con w = u+v, l'altra con w = u-v, e fai la differenza, trovi
il ritardo fra 1 e 2, da confrontare con 332 ns.
(Devi anche sapere quanto e' durato il volo: circa due giorni.)
Naturalmente il volo reale non era sull'equatore e nonera a velocita'
costante, per cui il calcolo e' piu' complicato; ma il principio e' lo
stesso.
> Hafele e Keating mi pare siano i relatori dell'esperienza.
Esatto: nel 1971. Ma perche' relatori? autori.
Mauro D'Uffizi ha scritto:
> Io invece apprendo con vivissimo interesse che gli aeroplani erano due e che
> il secondo mostrava un anticipo.
> Che il primo mostrasse un ritardo mi era stato ripetuto innumerevoli volte a
> sostegno della teoria della relativita', ma si era sempre sorvolato
> sull'anticipo del secondo.
Certo non da me, che se mai ho sempre parlato solo degli orologi sui due
aerei, per le ragioni che ho spiegato sopra.
> Se ricordo bene pero' il paradosso dei due gemelli, in nessun caso il
> gemello viaggiatore sarebbe potuto tornare piu' vecchio nel riferimento
> terrestre, qualunque fosse stata la velocita' iniziale della Terra e la sua
> direzione di partenza.
Il confronto va fatto con un rif. inerziale, quindi non con la Terra che
ruota.
Anche un gemello sulla Terra, per il solo fatto che questa ruota,
invecchia meno di uno fermo in un rif. inerziale.
> E se ricordo bene per la Relativit� Generale sarebbe stato impossibile
> rilevare il movimento di rotazione della Terra.
Non e' affatto vero: vedi sopra.
> Certo e' incredibile che di un esperimento venga tanto spesso citata solo la
> parte che sembra confermare le proprie teorie, ed invece si trascuri quella
> che sembrerebbe falsificarle totalmente.
Dove? da chi? Prove, per favore!
E' vero che molto spesso, discutendo del cosiddetto par. dei gemelli, si
dice che uno "sta sulla Terra" e l'altro va e torna.
Ma la ragione mi sembra ovvia: l'entita' dell'effetto dipende molto
dalle modalita' del viaggio del secondo gemello, e si puo' rendere
grande a piacere.
In confronto a questo, l'effetto della roatazione terrestre si puo'
quindi trascurare.
Invece nell'esper. di H-K le velocita' sono confrontabili, quindi la
rotazione terrestre non puo' essere trascurata.
Mi rendo conto: questi ragionamenti in cui si trascura cio' che non e'
essenziale, ma che puo' diventare importante in altre condizioni, sono
assolutamente comuni in fisica. Puo' accadere che chi la fisica non la
sa, non si accorga di questo, se non glielo si dice esplicitamente.
Ma trasformare questo in una specie di "congiura" e di deliberato
mascheramento della verita', e' solo indice di paranoia...
-------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
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Received on Mon Oct 25 1999 - 00:00:00 CEST
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