R: "forte": (Che altro dopo Godel ecc.)
Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_leonet.it> wrote in message
7u04mn$jd2$1_at_fe2.cs.interbusiness.it...
> Premetto che il libro di Hofstadter non sono mai riuscito a leggerlo
Ho risposto in questo NG perch� mi pareva di ricordare che la domanda fosse
stata posta qui, ma non ho voluto entrare pi� in dettaglio per non
sconfinare. Hofstadter � esplicito riguardo alla sua concezione della mente
quando nel libro affronta la sua lezione di informatica sulla ricorsione.
Osservo per� che se fosse come tu dici, ossia che H. si � reso conto
realmente della questione dei metalivelli (e non li ha fatti coincidere o
fraintesi invece, appunto, con la ricorsione, come nei brani che tu citi),
si contraddirebbe sostenendo la sua posizione, e non � tipo da
contraddizione nella forma. Semmai � abile nel coinvolgere il lettore nel
suo gioco e nel fargli credere per esempio, come tu stesso dici, di essere
nella stessa posizione dell'autore, rispetto al dipinto, in termini di
riferimenti di pensiero o di osservazione, cosa altamente improbabile visto
il diversissimo atteggiamento, sotto tutti gli aspetti, del creatore e del
fruitore di qualunque opera, anche di un teorema. Solo oggettivamente sono
entrambi davanti all'opera. La distinzione quindi fra quelli che ho chiamato
metalivelli e la ricorsione � sostanziale, ma, di nuovo, non voglio
sconfinare e ti risponder� personalmente appena possibile senza rubare altro
spazio qui.
Salve
Maurizio
Received on Fri Oct 22 1999 - 00:00:00 CEST
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