Mauro RICCARDI ha scritto:
> Il procedimento pulito e' di prendere il quadrimpulso della luce nel
> sistema di riferimento in cui, *all'istante considerato* (quoto
> perche' e' improprio) l'osservatore e' fermo: cioe' il sistema di
> riferimento che, nell'istante considerato si muove con la stessa
> velocita' dell'osservatore.
> Il risultato e' il quadrimpulso della luce incidente come lo *vede*
> (improprio pure questo) l'osservatore. Per quanto riguarda la
> velocita', beh, credo che sia inutile ripetere ... ;)
Aggiungo solo una notizia forse poco conosciuta.
La trattazione relativistica da' per l'angolo di aberrazione un
risultato che differisce pochissimo (oltre la quarta cifra
significativa) da quella non relativistica.
Fino a poco tempo fa, forse 10 anni, non era in uso fra gli astronomi di
tenerne conto.
Oggi invece le convenzioni internazionali richiedono di dare le formule
relativistiche, causa l'aumentata precisione delle osservazioni.
Questo non significa naturalmente che fino a 10 anni fa gli astronomi
non credessero alla relativita'; solo non avevano bisogno di porsi il
problema...
Incidentalmente, una cosa del tutto analoga e' successa col tempo, ma
non voglio andare OT.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
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Received on Wed Oct 20 1999 - 00:00:00 CEST
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