Il 11/03/2023 00:40, Pier Franco Nali ha scritto:
...
> Passando dal primo al secondo sistema non cambia solo l’e.c. ma cambia anche il lavoro, perché dal punto di vista del secondo osservatore (quello che si muove verso sinistra rispetto alla strada) lo spazio percorso dalla macchina è maggiore.
Non è tanto questione di spostamento del corpo, quanto di spostamento
del punto di applicazione della forza esterna di attrito statico,
è questo che determina il suo lavoro.
> La forza applicata alla macchina dal motore
La forza esterna di attrito statico (trascuriamo per ipotesi semplificativa altre forze esterne)
agente sulla macchina è F = m a, e non è applicata dal motore, ma dal suolo.
> è in entrambi i sistemi F=F’=2N = 2kg x 1m/s^2, ma nel sistema dove l'osservatore si muove con velocità v relativamente
> alla strada, lo
> spazio percorso è x’=x+vt, dove v=1m/s, x=0.5m, t=1s; perciò il secondo osservatore giudica x’=1.5m e non
> 0.5m (l'auto ha percorso 1m in più nel giudizio di questo osservatore).
Non è così, relativamente al riferimento K che ha velocità 1 m/s rispetto alla strada
lo spostamento in una durata di tempo di 1 s del punto di applicazione di F è 1 m,
il lavoro della forza F è 2 N * 1 m = 2 J, mentre nel riferimento del suolo il
lavoro della forza F è nullo, perché il suo punto di applicazione è istantaneamente
in quiete.
Che nel riferimento del suolo il lavoro della forza di attrito statico debba
essere nullo lo si capisce anche dal fatto che il lavoro è l'energia scambiata
con una particolare modalità, ma in questo processo l'energia del suolo non è
cambiata (mentre nel riferimento K occorrerà "spendere" energia per eseguire
il processo descritto, ad es. per alimentare il tapis roulant avente velocità
1 m/s rispetto a K su cui si muoverà la macchina e che sarà il suo "suolo".).
PS come ricordato più volte anche su questo NG, tutti questi ragionamenti
si possono svolgere senza fare ricorso a ipotetici "osservatori".
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Sat Mar 11 2023 - 10:23:34 CET