"Passeggiando" (ma forse sarebbe meglio sostituire le "p" con "c" e le "s"
con "z"...) per vari siti Internet, ho trovato un'intervista a Arthur Clar-
ke (
http://cnn.com/ASIANOW/asiaweek/99/0820/cs2.html) in cui il nostro fa
un po' di previsioni (lui preferisce chiamarle "estrapolazioni": mi chiedo
se il giornalista ha capito il sottile distinguo...).
Nella lista di previsioni, due mi hanno colpito particolarmente assieme ad
una terza che *non* e` presente: le prime due sono, ovviamente, la fusione
"fredda" e il "generatore quantico". La previsione mancante e` quella rela-
tiva alla fusione "calda".
Di fusione fredda se ne e` parlato e straparlato spesso, pero` mi stupisce
un po' che Clarke ne sia cosi` convinto, tanto da predire... pardon...
estrapolare la sua diffusione commerciale per il 2002. Ora, partendo dalla
"pagina degli scettici" di Comoretto, stavo guardando se per caso c'erano
novita` interessanti, ma se possibile gradirei anche un "riassunto" da
parte di chi, nel newsgroup, si e` tenuto piu` informato.
Del generatore quantico e` la prima volta che ne sento parlare: a quanto
pare, preleverebbe energia dallo spazio stesso (ha a che fare con il gene-
ratore omopolare di De Palma ???), e Clarke ne prevede la discesa in campo
per il 2010 (con la conseguente fine delle grandi centrali elettriche: e
adesso chi ha il coraggio di dirlo all'ENEL ?). Anche qui, qualcuno sa far
luce, magari anche con mezzi piu` tradizionali ? :-).
Curiosamente, non nomina mai la fusione calda...
Ora, Clarke non e` onnisciente, ne' mi pare si prenda troppo sul serio nel
fare le sue estrapolazioni (cfr. "2017 December 16. On his 100th birthday,
Sir Arthur Clarke is one of the first guests in the Hilton Orbiter". Sareb-
be capace di arrivare anche a 120 anni pur di andarci... :-)), pero` rima-
ne pur sempre una figura (oserei dire) carismatica, tanto che se e` cosi`
convinto della validita` di certe teorie, qualche dubbio lo fa pur venire.
Naturalmente, la sua predilezione per le due fonti di energia di cui sopra
potrebbe avere origine da motivazioni economico-politiche (la fusione calda
richiede grandi investimenti e know-how tecnologico alla portata di pochi
paesi; la f. fredda e il gener. quantico sembrano richiedere molto, molto
meno soldi e conoscenze).
Commenti ?
Saluti,
Luca Polo.
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Received on Thu Oct 14 1999 - 00:00:00 CEST