Re: Domande *importanti*! Help me! :-)

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: 1999/09/22

Valter Moretti wrote:
>

>
> Ti diro' di piu'. Ho qui un mio ospite professore inglese, e da loro
> come dicevo, il sistema e' proprio quello che stiamo adottando in
> Italia. Orbene, lui mi ha detto poco tempo fa :" sai Valter, il nostro
> sistema universitario funziona proprio male, per questo stiamo pensando
> di adottare un sistema simile al vostro dove con un anno di piu'
> si dovrebbe imparare di piu'..." No comment.
>
I problemi di ogni sistema universitario sono estremamente complessi. I
condizionamenti derivanti da organizzazioni sociali simili ma diverse, i
diversi sistemi di educazione pre-universitaria, i diversi pesi relativi
degli sbocchi occupazionali, le diverse tradizioni e condizioni operative
rendono difficilissmo fare comparazioni basate su un parametro
uni-dimensionale
come le cadenza temporali dei vari periodi di formazione universitaria.

Giusto per fare un esempio sul sistema inglese: e' vero che i cambiamenti
prospettati renderebbero il sistema italiano piu' simile *per struttura
formale* a
quello inglese ( quello americano e' tutta un' altra cosa). Pero' a
questo punto
spesso si omette di spiegare quali sono le condizioni al contorno dello
studente delle universita' inglesi. Tanto per dirne una, c'e' un vero
sistema di tutors
che seguono *realmente* lo studente aiutandolo a superare eventuali
difficolta'
(e non necessariamente limitatamente a quelle collegate allo studio!).
Qui da noi, si tende a discutere molto di tempi/contenuti ma si tende a ignorare
tutta quella parte di didattica che esula dalla cosiddetta "lezione frontale".

C'e' poi tutto il discorso sulle "regole del gioco" che e' anche fortemente
latitante. Prendiamo per esempio il sistema svizzero ( ho presente la situazione
del Politecnico federale di Losanna). Li' per laurearsi in Fisica c'e'
un corso di studi formalmente di 4.5 anni (si' 4 e 1/2) che fornisce una
preparazione abbastanza affine a quella del laureato italiano. Pero' in
Italia ( corso di studi di 4 anni )
il tempo medio effettivo di laurea e' maggiore di 7 anni ! In svizzera
no. Ma
questo non perche' chi frequenta Fisica al Politecnico sia piu' dotato
dei suoi colleghi italiani. Piuttosto c'e' un regolamento degli studi
che obbliga gli studenti a fare gli esami alla fine del corso e a
superarli pena l' espulsione.

Beh, in relta' e' meno draconiano di quel che sembra; c'e' la
possibilita' di un numero limitato di insufficienze. Quello che pero' e'
importante e' che studenti e docenti sono entrambi responsabilizzati
circa il rispetto dei tempi. Gli studenti sanno che c'e' un prezzo
abbastanza alto da pagare se non si impegnano e i docenti sanno che
devono calibrare contenuti e difficolta' in modo da permettere il
rispetto dei tempi.

Ah, dimenticavo. Comunque la facolta' e' investita collegialmente dei
problemi didattici eventuali.

Il discorso potrebbe continuare ... Il sistema francese e'
incomprensibile se non si conosce il ruolo delle "grands ecoles" nel
costituire una gerarchia dell' istruzione universitaria e ignorando il
sistema di formazione pre-universitario...
Il sistema tedesco ha molte similitudini formali con quello italiano ...
ma poi ci si rende conto che in realta' in ognuno di questi paesi le
cose stanno comunque cambiando perche' nessuno ha la ricetta magica.
Stranamente ( ma non troppo) molti pensano che l' universita' del vicino
e' migliore e cercano di importare quello che credono utile del sistema
degli altri.

Funzionera' ? Spero di si. Pero' credo che sara' fondamentale far girare
le riforme attorno alle condizioni di lavoro e di studio delle persone
piu' che attorno a oggetti astratti come programmi e cadenze temporali.

Giorgio Pastore
Received on Wed Sep 22 1999 - 00:00:00 CEST

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