Elio Fabri ha scritto nel messaggio
>
>Paolo Pedaletti ha scritto:
>> Quindi senti un po' di attrzione anche dal sole e da giove e da
>> tutti gli altri pianeti (lasciamo stare le stelle, sono
>> sufficientemente lontane :-)
>> Ovviemente il problema e' misurare l'influenza del sole (per
>> esempio) sul tuo peso.
>> N.B. si puo' calcolare benissimo, il problema e' MISURARLO!
>L'influenza del Sole non e' tanto piccola come si potrebbe credere: a
>conti fatti, e' poco meno di 1/1000 del tuo peso.
>Ma allora se mi peso quando il Sole e' alto, dovrei pesare meno che a
>mezzanotte? La differenza sarebbe attorno a 100 grammi, e una buona
>bilancia potrebbe mostrarla.
>Invece, se fai la prova non vedi proprio un bel niente. Come mai?
>Vi ci lascio pensare ;-)
Ci provo?
Non � che l'effetto della gravit� solare, di quella lunare o di quella del
resto del cosmo noi non lo subiamo, � che insieme a noi lo subisce anche la
Terra, con tutto ci� che contiene, compresa la bilancia. Siamo nel classico
caso dell'ascensore di Einstein.
L'ascensore precipita e noi ci troviamo in assenza di peso come gli
astronauti a motore spento.
Solo che con l'ascensore dura di meno!
Sulla Terra ci possiamo accorgere solamente della gravit� terrestre, poich�
non ci adeguiamo ad essa precipitando, ma ci ostiniamo a "tenere i piedi
sulla terra".
Un effetto per� della gravit� dovuta ai corpi esterni alla Terra lo possiamo
misurare, ed � l'effetto marea, in quanto noi non ci troviamo nel baricentro
della Terra ma a circa seimila chilometri di distanza, e l'unico punto che
"a rigori" si muove in caduta libera � appunto il baricentro della Terra.
Comunque l'effetto marea � molto pi� debole, e avremmo bisogno non di una
bilancia, bens� di un dinamometro molto sensibile.
Ho precisato non di una bilancia perch� le bilance misurano masse e non
pesi, ovvero forze. La bilancia misurerebbe correttamente la nostra massa
anche sulla Luna, il dinamometro invece misurerebbe un peso diverso da
quello che la nostra massa ci da sulla Terra, ma ugualmente corretto.
Vorrei spiegare con un vecchio esempio il concetto di caduta libera.
Immaginando la Terra perfettamente sferica e priva di atmosfera, se da un
rilievo su di essa lanciamo un sasso in direzione orizzontale, il sasso
descriver� all'incirca un ramo di parabola e cadr� poco lontano. Aumentando
la velocit� iniziale del sasso, man mano cadr� pi� lontano, finch� si
allontaner� tanto che diverr� importante la curvatura della Terra, ed il
sasso vedr� l'orizzonte abbassarsi sotto di lui, e gli diverr� pi� arduo
tornare a terra.Ad un certo punto potrebbe ricadere dopo un quarto di giro,
poi dopo mezzo giro dopo uno o pi� giri, o mai pi�. Ha raggiunto cos� la
velocit� orbitale.
Cio� il sasso continua a cadere, anche in orbita, solo che non impatta mai.
Qualunque misura fatta sul sasso tendente a rilevare la gravit� terrestre
non rilever� che zero, in quanto gli strumenti cadono insieme al sasso.
Sono andato bene?
Ciao, Mauro.
Received on Wed Aug 18 1999 - 00:00:00 CEST
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