Re: Sulla fisica che verra'

From: Daniele \ <donorati_at_tin.it>
Date: 1999/08/16

Stefano Crispino ha scritto nel messaggio <7on0hb$846$3_at_nslave1.tin.it>...
>
>Salve a tutti!

Ciao !

>Si parla spesso della cosiddetta gravita' quantistica come l'obiettivo
primo
>della ricerca nella fisica, c'e' chi e' arrivato a definirlo il 'Graal
della
>fisica moderna'. Attraverso Internet non e' difficile rendersi conto dello
>spropositato numero di tentativi che vengono fatti nella direzione di
questa
>unificazione. Mi e' sorto allora il dubbio che se una tale unificazione
>fosse possibile, sarebbe gia' stata scoperta, con un simile dispiego di
>mezzi. Cercando qualcosa pero' dove non c'e' e' difficile ottenere
>risultati, anche se un esercito di fisici ci passa sopra tutte le notti.
Mah ... qualcosa ci sara' sicuramente ...
Secondo me pero', come dici anche tu piu' avanti, forse si parte da
presupposti troppo limitati.

> E' possibile dunque che si stia sbagliando binario? Non e' certo nella mia
>intenzione criticare i notevoli sforzi fatti, ma a volte qualche spunto
>ingenuo puo' essere la base di una seria ricerca. In particolare, leggendo
>alcuni libri non troppo giovani sulla meccanica quantistica ho notato come
>gli sforzi unitari tendano a costruire un ponte fra due teorie ormai
>consolidate, e cioe' la suddetta Mq e la relativita' speciale.
E' proprio qui che IMHO ci sono presupposti troppo limitati (-> si danno per
certi alcuni assunti che forse non lo sono)

> Con mia personalissima
>opinione, credo che lo sforzo fatto in questo senso abbia una mancanza
>fondamentale nella metodologia, ovverosia quella di non partire dai
>principi. Se Einstein dedusse interamente la Rs da due soli postulati
fisici
>(pur salendo sulle spalle di giganti quali Lorentz e Poincare'), se la Mq
>venne fondata partendo da pochi principi fondamentali (pur avendo alle
>spalle le notevoli intuizioni di Planck), perche' non potrebbe essere la
>stessa cosa per la nuova fisica? Purtroppo non mi sembra di aver scorto un
>simile lavoro di base, ma al piu' una sorta di taglio e cucito fra cose
>differenti in modo notevole.
Se interpreto bene e' proprio quello che ho sempre pensato io:
si cerca di mettere insieme cose che non sono compatibili o perche' sono
imperfette, o perche' sono ampiamente incomplete.
Come diceva Feynman, pero', partire da pochi principi fondamentali non e'
facile: occorre scegliere correttamente quali sono (quelli giusti e nel
minor numero possibile!); forse nessuno ha ancora optato per la scelta
giusta!

> E' forse scomparsa nella nuova fisica
>l'abitudine di farsi domande? Se si vuole ottenere qualche progresso
bisogna
>cambiare, e' inevitabile. Ma per cambiare veramente qualcosa e' necessario
>fare domande, oggi piu' che mai, scomode e fondamentali.
E' proprio questa la paura che ho: la scienza e' diventata tecnicistica; si
spendono centinaia di miliardi in acceleratori di particelle per dimostrare
il non rispetto delle simmetrie nelle interazioni deboli (...), ma nessuno
ha ancora idea del perche' (intanto facciamo gli esperimenti -> abbiamo
bisogno di piu' dati). Secondo me e' l'atteggiamento di chi non ha piu' idee
e prende tempo, sperando in qualche segno rivelatore da un qualche strano
esperimento; tuttavia non vuole assolutamente ricominciare da capo!
Farsi domande e' molto scomodo, nessuno vuole esporsi apertamente criticando
il modello standard: della fisica quantistica si e' arrivati persino a dire
che non e' importante capirla, basta che funzioni! se non e' tecnicismo
questo! (e lo dico da ingegnere!).
Non vorrei sembrare troppo "New Age", ma quando frequentavo il Politecnico
mi lamentavo dell'eccessivo nozionismo che non privilegiava certo la
comprensione delle cose(tanto nella vita quanti progettano turbomacchine?)
salvo poi scoprire che si tratta di un difetto comune a molte formazioni ->
e meno male che la scuola dovrebbe fornire solo una "forma mentis".

> Questo vuole dunque
>essere il mio modesto contributo ad una materia che e', al contrario di
>tutte le previsioni disfattiste, solo ai suoi inizi.

... e' sicuramente un cammino ancora lungo e che forse non avra' mai fine
(ma questa e' filosofia), ma che comunque non si arrestera' mai.
Vorrei pero' proporre una riflessione:
Come mai nella storia della fisica (come di altre discipline) si ergono
figure "mitologiche" a segnare pietre miliari del pensiero come Galileo,
Newton o Einstein? Non e' forse perche' sono stati i soli capaci di
districarsi ed uscire dalle correnti talvolta torbide che si erano
sviluppate ai loro tempi?
Nell'era di internet sembra forse anacronistico parlare di lavoro
individuale, ma probabilmente c'e' comunque bisogno di qualcuno che abbia
un'illuminazione e la sviluppi fino a che gli altri possano riconoscerla
come valida.

Segue una serie di domande "esistenziali" ... :-)))
>Spero che le domande siano state abbastanza. Come potete ben vedere, siamo
>ben lontani dal 'tramonto della fisica'.
>
Sicuramente!
Ho solo l'impressione che ci sia un po' di stagnazione ...
... ma prima o poi ci sara' un nuovo "balzo" =:-)

Ciao.
----------------------
Daniele Onorati
donorati_at_tin.it
onorati_at_freemail.it
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Received on Mon Aug 16 1999 - 00:00:00 CEST

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