Re: Onde NON monocromatiche e fotoni
cometa_luminosa ha scritto:
>
>> Senti ora dico una cavolata (mi sa di averne scritte parecchie anche a
>> Giorgio e Elio quindi sei la mia nuova vittima :-( ;-) ):
>> ok il prisma, e ok la considerazione sulla frequenza centrale e sulla
>> dispersione che immagino siano causati dal fatto che in realta' il
>> prisma e' investito da una moltitudine di fotoni, per l'appunto dispersi
>> in frequenza secondo Fourier... ma se io abbasso l'intensita' dell'onda
>> in modo tale che il fotone "n+1" viene emesso dalla sorgente solo quando
>> il fotone "n" ha gia' completato l'attraversamento del prisma non ho
>> risolto il mio problema? Conto i fotoni che escono con diversi angoli di
>> uscita dal prisma e verifico che la loro numerosita' relativa e' in
>> relazione con i moduli delle armoniche della F-trasformata dell'onda di
>> partenza....
>> Mi sembra troppo semplice, devo aver pestato qualcosa :-( ;-)
>
> Piu' che altro non ho capito bene cosa volevi determinare; se ho
> capito quello che intendi allora non mi sembra ci sia differenza
> essenziale con il misurare lo spettro di riga.
Si hai capito bene, e ai fini della misura convengo con te che la misura
dello spettro di riga risponde alla mia domanda iniziale.
Nel chiederti se e' sensato l'esperimento che ho tratteggiato sopra,
volevo capire se e' concretamente fattibile "guardare" uno per uno i
singoli fotoni che costituiscono l'onda e ottenere le numerosita'
previste tramite la trasformata di Fourier dell'onda di partenza.
E mi aspetto che se facessi passare un fotone alla volta nel prisma
(tenendo bassa l'intensita' dell'onda) vedrei per ciascun passaggio
dispersione spettrale nulla (quindi un ben preciso angolo di uscita,
compatibile con quanto previsto dalla F-trasformata dell'onda, seppur
casuale). Giusto?
Grazie!
Ciao
Andrea Barontini
Received on Sun Jun 06 2010 - 19:08:32 CEST
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