Un'altra considerazione sugli spazi multidimensionali

From: Fabio Ceccarelli <fabio1_at_linet.it>
Date: 1999/08/10

Salve a tutti.

Dopo avervi esposto la regola sulla visione per una spazio ad "n" dimensioni
e l'ipotesi della quasi ortogonalit�, � giunto il momento di fare un'altro
passo avanti.
Prendiamo due fogli di carta e disponiamoli sul piano; uno alla nostra
destra ed uno alla nostra sinistra. Poggiamoci sopra le rispettive mani e
spostiamoli uno contro l'altro fino a farli urtare. E' evidente che per
effetto dell'urto i due fogli subiscono una deformazione geometrica. Tale
deformazione � legata al tipo di materiale impiegato (in questo caso la
carta), e all'energia cinetica che i due fogli hanno. E' possibile osservare
che la deformazione non rimane circoscritta sul piano, ma va ad interessare
la dimensione ortogonale al piano stesso. In altre parole i due fogli si
innalzano verso la dimensione ortogonale al piano. Questo fatto mi
suggerisce uno spunto di riflessione. E' possibile fare la stessa cosa per
oggetti a quattro dimensioni? Cio�, facendo urtare due "oggetti"
quadrimensionali, � possibile che questi curvino verso una quinta
dimensione?
Io c'ho pensato un po' a questa cosa e poi sono giunto alle seguenti
conclusioni.
Se l'urto avviene nello spazio, ho bisogno di un'energia cinetica molto
elevata o in alternativa di una forza gravitazionale molto intensa;
quest'ultimo caso va a coincidere con l'ipotesi del buco nero, dove lo
schiacciamento gravitazionale crea appunto delle curvature spazio-tempo.
Esiste per� un'altro caso (non contemplato nella teoria della relativit�) in
cui i due "oggetti" in questione si "urtano" nel tempo.
Cosa voglio dire con questo? Ora cercher� di spiegarmi meglio. Prendiamo una
retta "x" orientata in una direzione qualsiasi dello spazio. Vi siano su di
essa due punti materiali che si spostano in direzioni opposte. Quando questi
due punti, ad un certo momento, entreranno in collisione tra di loro. In tal
caso pu� accadere: 1) urto elastico; 2) urto anelastico. Nel caso in cui
l'urto non � perfettamente centrale, i due punti materiali cambiano
direzione, cio� possiedono una componente della velocit� sul piano
ortogonale alla retta data. Se questa retta fosse l'asse dei tempi, la
componente sarebbe ortogonale all'asse stesso.
Fare per� quest'affermazione significa dire che sull'asse dei tempi c'� un
"oggetto" che si muove nel verso positivo del tempo (cio� avanti nel tempo),
ed un'altro che si dovrebbe muovere nel verso negativo del tempo (cio�
indietro nel tempo). Nella vita di tutti i giorni per� non esistono oggetti
che si muovono "indietro nel tempo"... o per lo meno � cos�.
A questo punto mi sono ricordato di un'ipotesi interessante che fu avanzata
dal fisico americano Richard Feynman. L'antimateria pu� essere interpretata
come materia che viaggia indietro nel tempo. In realt�, l'interpretazione di
Feynman viene usata soltanto da un punto di vista concettuale ma, nessuno �
crede realmente che l'antimateria possa essere materia che viaggia indietro
nel tempo.
Invece ora vorrei riprendere seriamente in considerazione quest'ipotesi. In
tal caso un urto tra materia ed antimateria potrebbe (analogamente al caso
bidimensionale) creare una curvatura dello spazio-tempo verso una quinta
dimensione, cio� verso quella dimensione che dovrebbe essere ortogonale al
nostro tempo. Per effetto dell'urto, e della deviazione verso una dimensione
d'ordine superiore, le due particelle devono scomparire dallo spazio
quadrimensionale, mentre nello spazio quadrimensionale dovrebbe apparire la
loro proiezione. In effetti � quello che succede con l'annichilazione tra
materia ed antimateria... ma c'� di pi�.
Quest'ipotesi prevede fra l'altro che nella regione di spazio in cui avviene
l'annichilazione deve esistere una curvatura dello spazio-tempo. L'entit�
della curvatura dipende ovviamente dal numero di particelle che si vanno ad
annichilire. Questo incurvamento dovrebbe produrre un effetto che pu� essere
verificato sperimentalmente... cio� il rallentamento degli orologi in
prossimit� della regione di annichilazione. Tale rallentamento � tanto pi�
evidente quante pi� particelle si vanno ad annichilire.

Questo era l'obiettivo finale di tutte le ipotesi che avevo fatto. Ora che
avete una visione completa delle idee che ho sviluppato, fatemi sapere che
cosa ne pensate.

Fabio Ceccarelli
Received on Tue Aug 10 1999 - 00:00:00 CEST

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