Re: Un piccolo esercizio di relatività (ristretta!)

From: Christian Corda <cordac.galilei_at_gmail.com>
Date: Tue, 25 Apr 2023 01:44:40 -0700 (PDT)

On Tuesday, 25 April 2023 at 08:20:05 UTC+2, Pier Franco Nali wrote:

> Nell'esperimento del rotore di Mossbauer la propagazione della luce non avviene in un condotto ma in una camera a vuoto e se non ho capito male c'è un collimatore ma niente di simile a una guida d'onda.
> Perciò la propagazione della luce nel riferimento del

> laboratorio è rettilinea, mentre appare curva ad un osservatore rotante. Viene fatto, a dire il vero, un calcolo nel riferimento rotante in cui viene considerata la propagazione in direzione radiale per quel
> riferimento, e questo equivarrebbe effettivamente a far

>viaggiare la luce entro una guida d'onda perché la traiettoria rettilinea per l'osservatore rotante appare curva all'osservatore inerziale del laboratorio. Si è eccepito che questa è una condizione non

> corrispondente al setup dell'esperimento, e che quindi anche se l'effetto previsto da Corda esistesse non sarebbe rilevabile dall'esperimento attuale.





No, attenzione. Io non ho mai supposto che la propagazione avvenisse in un condotto con una guida d'onda. Nel mio primo lavoro in proposito feci due errori, che, compensandosi l'un con l'altro, mi portarono casualmente al risultato corretto. Ma avevo capito da subito quale era l'ingrediente mancante. L'eccepire iniziale degli YARK era dovuto al fatto che, secondo loro, l'effetto era troppo debole per essere rivelato dal rotore. In realtà erano loro a non capire, assieme a molte altre cose, che il calcolo andava fatto lungo tutta la componente radiale della traiettoria della luce, che corrisponde con la traiettoria stessa nel riferimento fisso, e che pertanto il secondo effetto di sincronizzazione degli orologi aveva lo stesso ordine di grandezza del primo e doveva pertanto essere rivelato dall'apparato.
> Però uno potrebbe effettivamente immaginare una versione dell'esperimento con guida d'onda e li l'effetto di Corda si manifesterebbe.
Non ho mai studiato l'effetto in una guida d'onda. L'effetto si manifesta nella camera a vuoto.
>Ovviamente si potrebbe obiettare che in questo caso l'effetto non sarebbe imputabile alla desincronizzazione tra i riferimenti

>ma sarebbe in qualche modo legato propagazione forzata entro la guida d'onda. Però Corda ha fatto anche il calcolo considerando la propagazione radiale nel riferimento inerziale e ottiene che l'effetto
> compare anche in quel caso. Io inizialmente ho pensato che

>la discrepanza fosse legata al fatto che nel calcolo nel sistema rotante Corda alla fine fa un'integrale sul percorso della luce, che in quel riferimento è curvo, considerando la traiettoria come se fosse
> rettilinea (in direzione radiale). In realtà però non è così perché

>la desincronizzazione si manifesta solo lungo la coordinata radiale e anche facendo l'integrale curvilineo non cambia nulla. Comunque io credo che un inghippo ci sia e sono quasi certo di averlo individuato >ma attendo di completare prima alcune verifiche.














Non riesco a capire perché vuoi cercare a tutti i costi un inghippo che non c'è. Qui abbiamo ben 5 differenti modi di analizzare la situazione (il mio iniziale, quello di G. Iovane, E. Benedetto, Ann. Phys. 403, 106 (2019), quello di E. Benedetto, A. Briscione and G. Iovane, EPL 132, 49001 (2020), quello di J. Foukzon, E. R. Men'kova, Ann. Phys. 413, 168047 (2020), ed infine l'ultimo mio che ti ho mandato in privato che che sfrutta il terzo postulato della relatività) che confermano la mia idea iniziale sulla desincronizzazione tra i sistemi di riferimento e che sono in perfetto accordo con i risultati sperimentali di T. Yarman, A. L. Kholmetskii, M. Arik, B. Akkus, Y. Oktem, L. A. Susam, O. V. Missevitch, Can. J. Phys. 94, 780 (2016) e di A. L. Kholmetskii, T. Yarman, O.V. Missevitch and B. I. Rogozev, Phys. Scr. 79, 065007 (2009). Alla fine, se tu trovassi davvero un inghippo, di fatto daresti ragione agli YARK che sostengono che il rotore di Mossbauer non può essere spiegato né in RR né in RG ma che
 per spiegarlo serve, appunto, la loro teoria YARK, con la conseguenza non banale che, a sentire loro, la RG è sbagliata e va sostituita con la loro teoria che è corretta (sic...). Il vero effetto fisico è quello per cui per l'osservatore rotante la distanza propria si contrae nella direzione radiale generando un ulteriore effetto di shift. Questo effetto è tra l'altro descritto nel libro di Landau, io ho semplicemente trovato il modo di applicarlo al rotore di Mossbauer. Infine va enfatizzato quanto scritto nei miei lavori in proposito, ma suggerito da un Referee che sospetto essere Neil Ashby, vedi https://en.wikipedia.org/wiki/Neil_Ashby, il quale ha fatto notare che un effetto di sincronizzazione dello stesso tipo è necessario al corretto funzionamento dei GPS, vedere in proposito il celebre lavoro dello stesso Ashby, Living Reviews in Relativity, 6, 1, (2003). In altre parole, se tu trovassi l'inghippo di cui parli, i GPS non dovrebbero funzionare secondo i dettami della RG! Dobbiamo forse introdur
re la teoria YARK anche per questi ultimi?
Ciao,
Ch.
Received on Tue Apr 25 2023 - 10:44:40 CEST

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