salve a tutti,
e' gia' da un po' che seguo questo NG, e ultimamente la questione
riguardante la teoria della relativita', il paradosso dei gemelli, etc...,
mi ha molto incuriosito, al punto che mi sono andato a rileggere i vecchi
testi di fisica del liceo riguardanti appunto questa teoria.
Inutile dire che dato il livello a cui sono rivolti, in tali testi viene
svolta essenzialmente una disamina molto qualitativa, comunque bastante a
farmi sorgere un dubbio. Gradirei molto che qualcuno mi chiarisse un po' le
idee.....
Allora, da quanto ho capito, mi sembra che sostanzialmente la teoria della
relativita' sia costruita attorno a delle evidenze sperimentali, prima fra
tutte la costanza della velocita' della luce nel vuoto tra diversi sistemi
sistemi di riferimento (scusate il linguaggio non tecnico, spero comunque di
riuscire a farmi capire), evidenze che non erano giustificate alla luce
delle precedenti teorie. Ovviamente le evidenze sperimentali non sono
confutabili in quanto tali (se non si sono commessi errori nell'esperimento)
ma solo interpretabili.
Fin qui spero di non aver detto troppe castronerie.
Veniamo ora al sodo. Dalla teoria discendono alcune conseguenze, tra cui il
fatto che la velocita' della luce nel vuoto e' una velocita' limite, ovvero
che un qualunque corpo dotato di massa non puo' raggiungere tale velocita'
senza spendere una quantita' di lavoro infinita. Giusto?
Da questo discende che poiche' la luce viaggia alla velocita' ...... della
luce, il fotone (senza voler entrare nella diatriba particella/onda) deve
essere una particella priva di massa. Cioe' non con una massa piccolissima,
ma proprio priva di massa. Giusto?
D'altronde dalla lettura di molti post mi sembra che esistano esperimenti in
grado di rilevare che in realta' il fotone ha una massa diversa da 0, ad
esempio il fatto che un fascio di fotoni che colpisce uno specchio cede una
certa quantita' di energia cinetica. Giusto?
Ma allora non si avrebbe una evidenza sperimentale che contrasta con la
teoria?
Il mio dubbio allora e' questo: non potrebbe essere che la velocita' della
luce, ancorche' invariante rispetto al sistema di riferimento, non sia in
realta' una velocita' limite, ma semplicemente la velocita' a cui viaggia
una particella dotata di massa pari a quella del fotone?
In questo modo una eventuale particella dotata di massa inferiore a quella
del fotone potrebbe superare la velocita' della luce, pur non contraddicendo
la teoria della relativita' (ovvero, la velocita' della luce sarebbe ancora
un invariante, ma non una velocita' limite). Forse il fatto che non si sia
trovata una tale particella e' dovuto al fatto che magari la massa del
fotone e' una massa limite (cioe' non possono esistere particelle di massa
inferiore) oppure che si sono interpretate certe risultanze sperimentali
(tipo quella particella (credo un bosone) che non potrebbe attraversare
tutta l'atmosfera senza "morire" prima) spiegandole nell'ottica di una
velocita' limite, cioe' con una deformazione temporale.
Scusate se ho toccato argomenti banali o magari palesemente sbagliati, ma il
dubbio e' atroce....
saluti a tutti
Received on Tue Jun 15 1999 - 00:00:00 CEST
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