Esiste il Demiurgo? chiarimenti
Nel mio messaggio originale esordisco dicendo che "Gli enunciati
che esprimono le leggi della Natura descrivono...ci� che accade
quando si verificano circostanze e condizioni date...": Con ci� inten-
devo premettere che, bench� per spiegarmi meglio mi avvalessi di un
particolare esempio, in realt� mi riferivo a un problema generale che
riguarda tutte le leggi della Natura.
Mi sono avvalso del fenomeno delle frange d'interferenza perch�
mi � sembrato il pi� opportuno ed il pi� immdiato per penetrare in
profondit� nell'essenza delle cose e per arrivare rapidamente
al punto che intendevo fare oggetto di uno scambio di vedute: la
mancanza di collegamento che a mio avviso c'� nella Scienza fra le
leggi della Natura e la loro osservanza nell'ambito della Natura
stessa.
Noi constatiamo nella Natura l'esistenza di punti fermi che definiamo
"leggi": leggi fisiche, chimiche, biologiche, di evoluzione, statistiche,
del caos, del caso ecc. e constatiamo che queste leggi, a differenza
di quelle umane, in nessun modo e a nessun costo possono essere
disattese. Ma che cosa � una "legge di Natura"? A mio avviso � una
imposizione, da parte di chi ora non importa, per cui le cose debbono
stare come il "chi" ha stabilito. E dove sono queste leggi, queste
imposizioni? Ovviamente in nessun luogo perch� sono costituite
da idee e non da materia, per� imperano in tutto l'Universo.
Ma in che modo vengono fatte rispettare tali leggi? Questo � il
collegamento che manca e che vorrei si discutesse.
Concordo perfettamente nel non credere che una moneta lanciata
ripetutamente in aria non "sappia" quante teste e quante
croci sono uscite in precedenza e non credo nemmeno, al contrario
di quanto qualcuno ha voluto leggere nel mio messaggio, che il foto-
ne "sappia" ci� che � accaduto prima del suo arrivo, per� la
moneta ed il fotone si comportano COME SE SAPESSERO e, quindi,
a rigore di logica, ci deve essere qualcuno o qualcosa che "sa"
e li indirizza nel modo giusto. Potrei anche concordare che questi
qualcuno o qualcosa possano essere, come � stato suggerito, dei
"motivi statistici", ma in tal caso mi si dovrebbe prima spiegare
come fanno dei motivi statistici -leggere "concetti astratti"- a
influenzare il comportamento di oggetti reali.
Vorrei fare un tentativo di spiegarmi meglio proponendo un esempio
completamente diverso: la riproduzione delle cellule viventi.
Isolando in una goccia d'acqua purissima un organismo
unicellulare vivente ed osservandolo al microscopio si vede che esso si
riproduce "semplicemente" dividendosi in due parti. Dal momento che
la cellula � isolata e circondata da acqua sterile � ovvio pensare
che tutto avvenga all'interno di essa che contiene in s� stessa le
istruzioni necessarie; istruzioni "scritte" in un codice costituito
da particolari associazioni di particolari molecole.
Qui abbiamo una imposizione alla cellula di dividersi in due
cellule ciascuna delle quali deve possedere integri tutti i caratteri
della cellula origine.
Questo � ci� che accade, ma, analogamente alle frange
d'interferenza mi domando COME accade. Qual'� il collegamento fra
l'imposizione e la sua osservanza? Vale a dire: come fa, ad esempio,
una istruzione scritta in codice all'interno della cellula a tradursi
in una forza che, vincendo la pressione interna, esercita l'azione di
"strozzamento" della cellula stessa causandone la divisione?
Non parliamo, poi, del complesso processo della coservazione dei
caratteri.
Intendiamoci! La risposta a questa particolare domanda ora non mi
interessa: la pongo soltanto sperando che chiarisca meglio il mio
pensiero: per quanto ne so, manca alla Scienza un collegamento fra
le leggi della Natura e la loro attuazione.
In questo caso non si possono invocare fenomeni casuali, quantistici
o quant'altro. Qui c'� un disegno ben preciso mirato ad uno scopo
altrettanto preciso. Il tradurlo in azione richiede innanzitutto
qualcuno o qualcosa che lo attui e da questi un processo di interpretazione,
decisione e attivazione dei mezzi necessari ad eseguirlo.
Le fasi di tale processo sono proprie dell'intelligenza, e poich�
non � pensabile una intelligenza "concentrata" in qualche luogo che
tenga tutto sotto controllo, l'unica via d'uscita, sia pur fantasiosa,
che vedo � l'ipotesi dell'esistenza di un campo d'intelligenza attiva
che incombe su tutto l'universo.
Mi � stato chiesto come si fa a stabilirne l'esistenza; rispondo:
analogamente a quanto si fa per stabilire l'esistenza dei campi
gravitazionale, elettrico, magnetico ecc.: cio� constatandone gli effetti.
Cos� l'esistnza di un campo di intelligenza pu� essere sostenuta
constatando che nonostante il gran numero delle sue leggi l'Universo
funziona perfettamente!
Questa � la mia ipotesi che gradirei confrontare con ipotesi di
altre persone interessate allo stesso problema.
Received on Fri Jun 11 1999 - 00:00:00 CEST
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