Re: Onde NON monocromatiche e fotoni

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Thu, 10 Jun 2010 21:40:54 +0200

cometa_luminosa ha scritto:
> Il problema e' che le informazioni che puoi trarre dall'analisi di un
> singolo fotone sono limitate, per ragioni teoriche. L'insegnamento che
> io personalmente ho tratto da questo, e': non siamo arrivati ad un
> punto in cui le cose sono "fumose" in quanto non si sa piu' bene
> qual'e' la frequenza del fotone se contemporaneamente vogliamo anche
> sapere dov'e', ma abbiamo scoperto che erano proprio i concetti di
> "frequenza ben definita" e "posizione ben definita" che erano
> "ingenui", "infantili"!
Va bene che ci hai messo le virgolette, ma a me parlare di "ingenui" o
"infantili" non soddisfa.
Nell'ambito di un determinato modo di interpretare la realta' sono
concetti perfettamente seri e profondi: sono la *fisica classica*, che
merita tutto il nostro rispetto, anche perche' non ne sapremmo in
nessun caso fare a meno.

Approfitto di questa occasione per chiarire un dettaglio "tecnico".
Sarebbe meglio, invece che di frequenza, parlare di lunghezza d'onda,
o (che e' lo stesso, grazie a de Broglie) di *impulso*
La frequenza (ossia l'energia) sta meglio coniugata al tempo.

> Per come la vedo io, il fatto che, nel mondo macroscopico, ovvero
> quello a cui siamo abituati, gli oggetti abbiano frequenza, posizione,
> energia, quantita' di moto, ecc., ben definiti, e' l'eccezione, non la
> regola! E' quasi "magico"! (Prego, notare le virgolette).
Io non ci vedo niente di magico, neppure con le virgolette :-)
Caso mai, tu stai ponendo un problema serio ma diverso: come si spiega
che per oggetti macroscopici si possa usare la fisica classica, dal
momento che la m.q. dovrebbe avere validita' universale, e applicarsi
quindi anche ai palloni da calcio o alle automobili?

> Immagina uno stormo di uccelli che, casualmente, un giorno, formano
> per un istante l'immagine del volto di una persona a te cara. Non lo
> troveresti affascinante, "magico"? Ecco, allo stesso modo, per me, e'
> altrettanto "magico" che un numero enorme di funzioni d'onda si sommi
> in modo tale da generare oggetti che hanno posizione ben definita, ad
> esempio. Il mondo di Alice nel paese delle meraviglie non e' quello
> microscopico, in realta', ma e' il nostro...
Non so se ho capito quello che hai in mente, ma l'espressione "numero
enorme di funzioni d'onda" che si sommerebbero mi mette un po' in
sospetto.
Non starai mica pensando che per descrivere il pallone di cui sopra si
debbano sommare le f. d'onda di tutti gli atomi che lo costituiscono?

> Si.Il fatto e' che quando vai a rivelare un fotone ottieni sempre un
> punto virtualmente adimensionale nello schermo rivelatore.
A parte il "virtualmente" (altra parola che mi sta sui cosiddetti, per
la solita ragione: scopiazzatura dall'americano).
Comunque quello che dici non e' mica giusto: quello che ottiene
dipende in modo determinante da come e' fatto il rivelatore.
Puo' essere che tu ottenga un puntino, ma puo' anche darsi che la
risoluzione sia molto peggiore, e la posizione sia determinata solo
entro un intervallo anche grande.
Per es. i fotomoltiplicatori non sono certo "virtualmente" puntiformi
:)
                   

-- 
Elio Fabri
Received on Thu Jun 10 2010 - 21:40:54 CEST

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