legge di Hubble

From: Secchiola <famvecchio_at_tin.it>
Date: 1999/05/28

Elio Fabri ha scritto
>Stranamente, non si mette quasi mai in chiaro (nelle trattazioni
>divulgative) che la legge di Hubble vale solo per oggetti >relativamente
vicini [...].
>A distanze grandi (su scala cosmologica, ossia miliardi di anni->luce) il
redshift non e' piu' proporzionale alla distanza, e del resto >[...]
bisogna anche stare attenti a come si definisce
>la distanza: distanza *quando*?


Il ragionamento fila benissimo (che onore, eh? Il discorso di un professore
universitario approvato da una liceale ambiziosa...), ma qualcosa non mi
torna: per quanto le trattazioni divulgative siano parziali e fuorvianti,
possono costruire libri interi su presupposti errati? Ovvero: gran parte dei
libri che ho letto (mea culpa: per studiare l'inflazione ho usato solo testi
divulgativi), basano la loro fiducia nell'espansione dell'universo proprio
sulla legge di Hubble che (se non ho capito male) tutta questa validita'
universale non ce l'ha, visto che tra l'altro non e' inconfutabile
interpretare il red shift come espansione dello spazio.
Cosa mi sfugge?
Received on Fri May 28 1999 - 00:00:00 CEST

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