Marco Coletti wrote:
>
[repulsione fra fasci elettronici]
> Pero' qui francamente non riesco a interpretare la situazione:
>
> A) Se ci mettiamo nel sistema di riferimento inerziale del
> laboratorio, il fascio1 crea un campo di induzione magnetica B1 e gli
> elettroni di fascio2 dovrebbero risentire di una forza qv x B1 diretta
> verso fascio1; simmetricamente gli elettroni di fascio1 dovrebbero
> risentire di una forza qv x B2 diretta verso fascio2.
>
> B) Se pero' ci mettiamo nel sistema di riferimento inerziale di un
> elettrone di fascio1, gli elettroni di fascio2 sono fermi e quindi
> niente campo magnetico; analogamente se ci mettiamo nel sistema di
> riferimento (coincidente) di un elettrone di fascio2. Quindi niente
> forze magnetiche! Se vogliamo ammettere che le forze descritte in A)
> esistano ancora mi pare necessario attribuirle a qualche altro
> "fenomeno", ma quale?
Il "fenomeno" che manca e' la teoria della relativita'. In effetti fu
proprio l'esame di problemi come questi che spinse Einstein a
formularla!
Nel caso in esame, se ragioniamo come in B, su ogni elettrone agisce
solo campo elettrico: quello repulsivo generato dagli elettroni nel
fascio parallelo (quello degli el. nello stesso fascio si annulla per
simmetria). Su questo non ci piove.
Nel caso A abbiamo anche un campo magnetico, perche' nel rif. del lab.
gli elettroni si muovono, e questo secondo campo tende a ridurre la
repulsione. Pero'... stando alla teoria della relativita' chi sta nel
rif. del lab. vede gli elettroni piu' ravvicinati per via della
contrazione delle lunghezze => la densita' di elettroni nei fili e'
maggiore => il campo elettrico non e' piu' lo stesso che nell' altro
riferimento, ma e' piu' grande. Facendo i conti dettagliati, si vede che
i due effetti (attrazione magnetica, aumentata repulsione
elettrostatica) si cancellano esattamente. I calcoli si possono trovare
sulla Fisica di Berkeley, vol. II.
Nella rel. ristretta il campo magnetico non e' altro che un campo
elettrico trasformato secondo le trasf. di Lorentz. In questo senso,
Einstein completo' l'unificazione di elettricita' e magnetismo iniziata
nell' Ottocento.
--
To reply, replace "smartassi_at_triste" with "smargiassi_at_trieste"
in my e-mail address
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it:6163/~esmargia
Received on Thu May 20 1999 - 00:00:00 CEST