Re: Il paradosso dei gemelli
Pipitone Esp. Claudio ha scritto nel messaggio
>PREMESSA
>Tutti gli orologi sono dei pendoli, nel principio del loro
>funzionamento.
Ti do piena ragione su questo punto, anche se debbo dire che visto che non
abbiamo altri metodi per misurare il tempo, la variazione segnata dagli
orologi � l'unica a cui si possa fare riferimento. Anche il nostro orologio
interno, quello che scandisce i tempi della nostra vita funziona sullo
stesso principio.
Mi trovi inoltre perfettamente daccordo sul fatto che data la presenza di
accelerazioni, la dilatazione dei tempi rilevata con queste metodiche, non
ci dice nulla sul comportamento del tempo rispetto a sistemi di riferimento
inerziali.
Ma riguardo le seguenti argomentazioni del tuo interlocutore vorrei
intervenire.
>>In ogni caso, ci sono tantissime altre conferme della "dilatazione dei
>>tempi" (oltre che prove teoriche indiscutibili una volta ammesse le
>>premesse di principio di relativit� e costanza della velocit� della
>>luce).
Appunto, una volta ammessa la costanza e insuperabilit� di "c".
>>Basti pensare ai mesoni prodotti dai raggi cosmici, che se non fosse per
>>questo effetto relativistico, non "farebbero in tempo" ad arrivare
>>"vivi" al suolo, cosa che invece fanno regolarmente. (Beati loro.)
>Non conosco questi esperimenti;
Sta dicendo che i protoni di alta energia provenienti da galassie lontane,
producono, all'impatto con la stratosfera terrestre una pioggia di mesoni
dalla vita media dell'ordine del microsecondo, che anche muovendosi alla
velocit� della luce non potrebbero sopravvivere pi� di poche centinaia di
metri, invece arrivano al suolo.
Che ci� sia dovuto al fatto che viaggino a velocit� ultraluminale lo esclude
a priori, pertanto non resta che pensare che la loro vita media si sia
allungata.
Potrebbe essere una prova una volta dimostrata la premessa.
Sai "FISICA I" di Mencuccini Silvestrini come dimostra la premessa.
Col sincrotrone (vedi il giostraio e i seggiolini volanti).
Cio� si fa uno scaricabarile di dimostrazioni inconsistenti, fino a tornare
all'esperimento di Michelson e Molrey, senza rendersi conto che quello
dimostra solo l'inesistenza dell'etere.
>Pu� quindi un fotone, considerato onda (e non pallina..., per
>intenderci), considerarsi portatore di energia cinetica lungo la
>direzione della propagazione dell'onda, essendo questo un moto
>apparente e non reale?
No!
Ciao, Mauro.
Received on Thu May 20 1999 - 00:00:00 CEST
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