Effetto Casimir.

From: Mauro D'Uffizi <aduffiz_at_tin.it>
Date: 1999/04/27

Sul numero di marzo de "Le Scienze", si legge a pag.49:
La dimostrazione dell'effetto Casimir � uno dei modi con cui i fisici hanno
provato che lo spazio � pieno di particelle virtuali
dall'esistenza effimera.L'effetto Casimir genera forze fra oggetti
metallici:
per esempio una forza attrattiva tra piastre di metallo parallele.La
distanza finita tra le piastre impedisce a particelle virtuali pi� grandi di
una certa lunghezza d'onda di materializzarsi nello spazio intermedio.
Pertanto vi sono pi� particelle all'esterno delle piastre che fra di esse, e
questo squilibrio tende ad avvicinare le piastre stesse.
L'effetto Casimir ha una caratteristica dipendenza dalla forma delle
piastre, e ci� permette di distinguerlo agevolmente da altre forze.

Qualcuno di voi saprebbe dirmi di pi� su questo effetto?
Per esempio l'ordine di grandezza delle forze in gioco?

Considerando che se le forze in gioco fossero grandi si tornerebbe al
problema dei 120 ordini di grandezza di errore sulla costante cosmologica,
presumo debba trattarsi di un effetto molto lieve, diciamo dell'ordine di
grandezza di quello studiato da Cavendish con la bilancia di torsione con le
masse appese, per stabilire la costante di gravit�; esperimento molto
difficile che port� a risultati approssimativi e ancora ritenuti dubbi.
Penso che in un esperimento del genere basterebbe che in una piastra si
trovasse un elettrone in pi� per produrre un'attrazione difficile da
discriminare, pertanto mi sorprende la non chalance con cui l'articolo d�
per agevole la distinzione da altre forze.
Mi domando inoltre, visto che la forza � cos� evidente,
se la fluttuazione quantistica del vuoto produce una tale
quantit� di coppie, che necessariamente debbono essere costituite da
particelle ed antiparticelle, altrimenti in breve tempo non sarebbe pi�
vuoto ma pieno, quantit� dicevo capace di produrre una ben evidenziabile
pressione sulle piastre, ne debbo dedurre che le particelle ed
antiparticelle
arrivino a spingere le piastre stesse per contatto;
ma mentre per le particelle non ci sarebbero problemi, le antiparticelle non
dovrebbero reagire con la materia delle piastre?
E a parte le enormi energie in gioco,(createsi dal nulla), non ci dovremmo
essere accorti da tempo che le piastre metalliche, presenti in molti
dispositivi a vuoto, tendono a corrodersi nel tempo?
Ciao, Mauro.
Received on Tue Apr 27 1999 - 00:00:00 CEST

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