Re: Principi di relativita' e interazioni

From: nico <nicods_at_tin.it>
Date: 1999/04/13

Riccardo de Maria ha scritto nel messaggio
<3710d01f.4615204_at_news.mclink.it>...
>
>Da quello che mi e' parso di capire l'ipotesi di tempo assoluto e del
>principio di relativita' di Galilei implica che le interazioni tra
>corpi avvengono istantaneamente. Quello che non ho capito e' perche'.


Innanzitutto va fatta chiarezza su quelle che sono le ipotesi del
ragionamento.
i) spazio e tempo assoluti: i concetti di spazio e di tempo fino al 1905
erano considerati troppo evidenti per essere discussi ed analizzati (almeno
dai fisici...). Questa non � quindi una vera e propria ipotesi, nel senso
che veniva utilizzata sempre e comunque, senza mai dire: "facciamo l'ipotesi
che spazio e tempo siano assoluti...".
ii) principio di relativit� (di Galileo)
iii) legge della somma delle velocit� (Galileo)
Sono piuttosto queste ultime due le ipotesi che caratterizzano la fisica
classica.

Tra parentesi:
per quanto riguarda l'interazione elettromagnetica, gi� prima del 1905 si
sapeva che le perturbazioni elettromagnetiche propagano ad una velocit�
finita: nel vuoto tale velocit� � c.
Quindi con l'elettromagnetismo la fisica classica incontra le prime
difficolt�, che sperimentalmente si concretizzano con la "scoperta"
dell'invarianza della velocit� della luce, e quindi con la non validit�
della legge della somma delle velocit�. Queste difficolt� sono appunto
dovute al fatto che dalle ipotesi ii) e iii) segue l'istantaneit�
dell'interazione e quindi tali ipotesi non possono essere la base
dell'elettromagnetismo.

>Riporto l'argomentazione di Landau:
>Ipotiziamo che le interazioni si propaghino con velocita' finita.
>Il tempo assoluto implica che per tutti i fenomeni vale la legge della
>composizione delle velocita', quindi anche la velocita' di interazione
>ne soffrirebbe e sarebbe diversa a seconda del sistema di riferimento.
>(Fin qui tutto chiaro)

Non � il tempo assoluto che implica la legge di composizione delle velocit�.
Questa legge � un'ipotesi vera e propria.

>Questo implica che leggi del moto sarebbero diverse per ogni sistema
>di riferimento, in contraddizione con il principio di relativita'.

>Quest'ultima frase non mi convince. Sapreste spiegarmela in dettaglio,
>magari con qualche esempio.
>
>Riccardo

Landau fa una dimostrazione per assurdo, cio� *ammette* la propagazione
delle interazioni con velocit� finita per poi mostrare che tale affermazione
contraddice una delle ipotesi di partenza, in questo caso la ii), e quindi
non pu� essere accettata. Di conseguenza l'interazione non pu� che avere
velocit� infinita.
Il suo ragionamento �:
- ammetto la propagazione delle interazioni con velocit� finita;
- la iii) implica allora che la velocit� di interazione � diversa a seconda
del sistema di riferimento;
- ma allora la ii) non pu� essere vera perch� per il p. di relativit� le
leggi della fisica non dipendono dal sistema di riferimento.
- Assurdo.

nico

PS Ciao a tutti del NG.
Received on Tue Apr 13 1999 - 00:00:00 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:42 CET