Re: Onde NON monocromatiche e fotoni

From: Andrea Barontini <baro77_at_gmail.com>
Date: Thu, 03 Jun 2010 19:15:49 +0200

cometa_luminosa ha scritto:
>
> Un modo semplice per misurare la frequenza media dei fotoni e' quello
> di usare un reticolo di diffrazione o un semplice prisma di vetro. La
> posizione centrale della riga che vedi ti fornisce la lunghezza d'onda
> centrale; la larghezza della riga ti fornisce la dispersione attorno
> al valore centrale. Per misurare la frequenza del singolo fotone
> bisognerebbe misurare, ad esempio, l'energia E di un singolo
> fotoelettrone emesso da un rivelatore per effetto fotoelettrico, e

cioe' intendi una "misura indiretta"? Del tipo faccio sbattere il fotone
su una superficie e poi vado a misurare l'energia dell'elettrone emesso?


> risalire alla frequenza f del fotone tramite f = E/h, ma sarebbe
> comunque una frequenza media perche' il singolo fotone non e'
> monocromatico.

che un fotone non sia monocromatico mi turba molto.... :-( nel senso...
per me un fotone ha associata un'unica frequenza f tale che


Senti ora dico una cavolata (mi sa di averne scritte parecchie anche a
Giorgio e Elio quindi sei la mia nuova vittima :-( ;-) ):

ok il prisma, e ok la considerazione sulla frequenza centrale e sulla
dispersione che immagino siano causati dal fatto che in realta' il
prisma e' investito da una moltitudine di fotoni, per l'appunto dispersi
in frequenza secondo Fourier... ma se io abbasso l'intensita' dell'onda
in modo tale che il fotone "n+1" viene emesso dalla sorgente solo quando
il fotone "n" ha gia' completato l'attraversamento del prisma non ho
risolto il mio problema? Conto i fotoni che escono con diversi angoli di
uscita dal prisma e verifico che la loro numerosita' relativa e' in
relazione con i moduli delle armoniche della F-trasformata dell'onda di
partenza....

Mi sembra troppo semplice, devo aver pestato qualcosa :-( ;-)

Grazie mille
Ciao
Andrea Barontini



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moonelf_at_tin.it Thu Apr 1 00:00:00 1999
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From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Subject: Re: Cosa sono le correnti amperiane ?
Date: 1999/04/01
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From: Nicola Alex Tateo <moonelf_at_tin.it>

Nicola Alex Tateo ha scritto:
> Le correnti amperiane (o, pi� correttamente, le microcorrenti
> amperiane) sono quelle che si verificano all'interno per
> esempio di un magnete, come normale conseguenza del movimento
> degli elettroni all'interno del reticolo del solido.
Il modello di Ampere delle microcorrenti e' ormai ampiamente superato.
Al massimo, qualcosa di simile alle correnti di Ampere funziona solo per
le sostanze diamagnetiche.
Si sa che il magnetismo puo' essere compreso solo con la meccanica
quantistica, e che gioca un ruolo essenziale il momento magnetico
intrinseco degli elettroni.
Per spiegare le varie situazioni che si possono presentare, ci vuol
altro che una risposta in un NG (ci sono interi capitoli in tutti i
libri di fisica dei solidi...); ma il modello a microcorrenti sarebbe
ora di metterlo in soffitta.
Volendo proprio semplificare le cose, meglio parlare degli spin e
basta...

Se proprio vogliamo salvare le correnti di Ampere, lo si puo' fare solo
nel senso che una magnetizzazione di volume, comunque prodotta, si puo'
dimostrare equivalente a una corrente superficiale. E' questo che Nicola
ha spiegato nel seguito della risposta.
Percio' distinguiamo: le correnti di Ampere hanno pochissimo senso a
livello microscopico, come spiegazione della magnetizzazione di un
materiale; ne conservano a livello macroscopico per motivare
l'equivalenza col modello delle correnti superficiali.
-------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Thu Jun 03 2010 - 19:15:49 CEST

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