Re: Galassie in fuga e redshift

From: Gianni Comoretto <comore_at_arcetri.astro.it>
Date: 1999/03/22

Antonio Iovane wrote:

> Per GIANNI:
>
> Ahime! non so che cosa e' Z. Leggendo la tua risposta, avevo inteso
> che fosse una specie di coefficiente per cui moltiplicare c; se
> rileggi la mia risposta in questa chiave, capirai cosa intendevo dire.
> Ma ora ti prego di dirmi che cosa e' Z.

In astrofisica Z e' il rapporto tra la lunghezza d'onda della luce
ricevuta
(ad es. in corrispondenza di una riga di emissione nota) e quella che la
stessa luce dovrebbe avere a riposo (quindi quando e' stata emessa dalla
sorgente). E' una quantita' che si misura direttamente, basta
identificare
un certo numero di righe nello spettro del quasar, e vedere a che
lunghezza d'onda "cascano". Nel modello che assumono gli astrofisici,
la variazione di lunghezza d'onda e' dovuta ad effetto Doppler.
Alternativamente, tu proponi che sia la luce piu' lenta, ma che la
sua frequenza sia la stessa. In questo caso, per far tornare le
osservazioni,
significa che devi dividere c per z.

Credo che anche altre osservabili cambierebbero, ad es. una luce piu'
lenta
credo si comporti diversamente se attraversa una lente o un prisma.
Ma un reticolo di diffrazione ne misura la lunghezza d'onda, quindi
lo spettro misurato da un astrofisico da' z espresso come rapporti di
lunghezze d'onda.

-- 
Gianni Comoretto      			Osservatorio Astrofisico di Arcetri 
gcomoretto_at_arcetri.astro.it		Largo E. Fermi 5 
http://www.arcetri.astro.it/~comore	50125 Firenze - ITALY
Received on Mon Mar 22 1999 - 00:00:00 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:42 CET