Re: ILARIA: HELP ME

From: Andrea Serra <andarres_at_tin.it>
Date: 1999/03/11

Elio Fabri wrote in message <36E54614.14E1_at_mclink.it>...

>Ci mancherebbe solo questo, che per cominciare a parlare di fisica si
>dovesse prima fare l'analisi!
>A me non importa niente se si dicono cose "parzialmente inesatte", anche
>perche' vorrei vedere quali sarebbero quelle "totalmente esatte" :-)

Sbaglio o in un tuo post di questi giorni, sostieni che e' bene buttare via
libri in cui si dice che il campo di una forza e' la zona entro cui tale
forza fa sentire la sua azione? Lo sai che molti testi per le superiori
danno questa definizione?
Io invece mi preoccupo molto delle cazzate che si insegnano a scuola che poi
GIUSTAMENTE i docenti della facolta' di Fisica puntualmente demoliscono.
E quanti libri di fisica dicono che la massa di un corpo e' la quantita' di
materia di quel corpo?
Quanti professori (delle superiori) dicono che il lavoro e' forza per
spostamento, senza parlare del coseno dell' angolo formato dalle direzioni
dei due vettori forza e spostamento perche' la trigonometria non si e'
ancora fatta?
Queste mi sembrano delle grosse forzature. Poi prova a dire ad un professore
di Fisica 1 o di Esperimentazioni 1 che il lavoro e' forza * spostamento e
vedi che fine fa lo studente (salto della porta con l' asta :-) ).

>Molti concetti (a cominciare da quello di velocita' istantanea) sono
>perfettamente accessibili per via intuitiva, ben prima di sapere che
>cos'e' una derivata.

Tutto dipende dal livello di approfondimento cui si vuole arrivare, l'
importante e non banalizzare.

>Anzi: questa e' una strana deformazione storica, perche' la vera
>scoperta e' stata proprio che la velocita' fosse una derivata. Non
>crederai che prima di allora nessuno avesse idea di diverse velocita',
>di moti con velocita' variabile, ecc.

Grazie al cavolo: non devo certo spiegarti che il concetto di integrale
(definito), tanto per fare un esempio, e' nato ben prima di quello di
derivata e che invece l' integrale indefinito e' nato in relazione al
problema inverso della derivazione, per non parlare del fatto che il limite
e' arrivato piu' tardi di tutti; nonostante cio' questi concetti si studiano
in ordine inverso, visto che il concetto di limite e' alla base di tutti gli
altri.
Il fatto che gli scienziati del passato avessero intuito il significato di
intervallo infinitesimo e quindi parlassero di velocita' instantanea senza
che pero' avessero ben chiara l' idea del limite non vuol dire nulla.
Nessuno ti vieta di di usare un coltello per svitare una vite, ma col
cacciavite fai prima e meglio. Allo stesso modo usando gli strumenti piu'
precisi della matematica puoi spiegare la fisica in modo decente; se poi
vuoi fare divulgazione allora e' un altro fatto. Non si puo' pretendere di
fare una fisica che sia degna di tale nome usando pochi rudimenti di
aritmetica, algebra e geometria piana (la solida e' spesso trascurata).

>Dal punto di vista didattico, moltissimo si potrebbe fare con un uso
>piu' esteso dei grafici (spazio-tempo), (velocita'-tempo). Usando anche
>gli apparati sperimentali, che oggi esistono, per riprendere dal vivo
>tali grafici.
>Uno dei tanti errori della didattica fisica e' di credere che la si
>possa insegnare con gesso e lavagna.


Su questo sono totalmente d' accordo; e' un controsenso parlare di scienze
sperimentali se poi non si fa vedere mai un esperimento. Ci sono studenti
che non sono mai andati in un laboratorio di chimica e la chimica e' molto
piu' sperimentale della fisica, quindi figurati se si degnano di far vedere
qualche esperimento qualitativo di fisica.

>-------------------
>Elio Fabri
>Dip. di Fisica
>Universita' di Pisa


Ciao
Andrea.
Received on Thu Mar 11 1999 - 00:00:00 CET

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