Elio Fabri ha scritto nel messaggio <36D83853.7D9E_at_mclink.it>...
>Un'altra cosa: non si deve confondere una possibile procedura di misura
>della vel. istantanea col concetto. Io sono convinto che il concetto di
>vel. istantanea sia intuitivo, e moltissime presentazioni didattiche lo
>fanno diventare complicato (che ne dici, Ilaria?)
Questo punto mi sembra decisamente interessante e gradirei svilupparlo.
Io ho sempre pensato che per un fisico si potesse (o forse si dovesse)
confondere una possibile procedura di misura (di un qualsiasi ente),
con la grandezza fisica oggetto della misura.
Al punto che una qualsiasi grandezza fisica viene, a mio modo di vedere,
definita dal suo processo di misura. Credevo che qualsiasi fisico
sarebbe stato pronto a sottoscrivere una affermazione del tipo:
"I filosofi parlino pure di lunghezza di un corpo nella maniera
che vogliono, per me la lunghezza di un corpo e' eslusivamente
il risultato del seguente processo di misura: prendo un metro ......"
Poi un qualsiasi processo di misura si puo' raffinare sempre
piu', che e' come dire che una certa grandezza fisica si puo'
definire sempre meglio, ma sta di fatto che la definizione
e' sempre legata al processo di misura.
Mi sembra abbastanza evidente che Elio non concorda con me
su questo punto, solo che io non riesco a capire perche'.
Mi chiedo: "in quanto fisici, perche' non possiamo (dobbiamo) ragionare
cosi'?"
P. S. :avendoci sempre capito poco (praticamente niente) della
meccanica quantistica, mi scuso per la domanda che potrebbe
essere una boiata o magari una ovvieta': c'entra mica per
caso la scuola di Copenaghen con il discorso fatto sopra?
Saluti.
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Bruno Cocciaro
email:nospamb.cocciaro_at_leonet.it togliere "nospam" per avere il
corretto indirizzo.
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Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
Li spingemmo oltre il bordo. E volarono.
--------------------------------------------- (G. Apollinaire)
Received on Tue Mar 02 1999 - 00:00:00 CET