Re: Che differenza c'Þ tra massa gravitazionale e inerziale ?

From: GiòDp <gdepadova_at_adhoc.net>
Date: 1999/02/02

Elio Fabri ha scritto nel messaggio <36B5FBD9.5769_at_mclink.it>...
>
>From: Francesco <md4034_at_mclink.it>
>Newsgroups: Subject: Date: 27 Jan 1999 13:33:35 +0100
>
>Rispondendo a Toy, che chiedeva
>> Che differenza c'e' tra massa gravitazionale e inerziale?
>Francesco ha scritto:
>> La massa gravitazionale e' una proprieta' intrinseca di un
>> corpo:
>> ...
>> Spero di essere stato chiaro
>
>Niente da dire: questa e' la risposta classica della fisica di fine
>'800, che si continua a insegnare anche all'universita'.
>
>Pero' da un punto di vista piu' moderno io avrei detto: nessuna
>differenza.
>A ogni corpo possiamo attribuire una grandezza, la massa *senza
>aggettivi* che misura da un lato l'inerzia del corpo, ossia il rapporto
>fra la forza e l'accelerazione, dall'altro la sua capacita' di produrre
>un campo gravitazionale e di sentire l'azione di un campo prodotto da
>un'altra massa.


Io penso che c'� una differenza tra m.i. e m.g., ci deve essere, nonostante
una equivalenza numerica sperimentale di una parte su 1000 miliardi.
La massa inerziale non presuppone interazione tra corpi, ma solo la reazione
di corpi a forze agenti.
La massa gravitazionale, per definizione, richiede almeno due corpi e quindi
una interazione di forze che vanno con l'inverso del quadrato della distanza
tra i due corpi.
Ma questo solo a livello macroscopico, supponendo che non ci siano altre
interazioni. Ma se invece intervengono onde gravitazionali, che di fatto
trasportano energia, vengono mutate anche le masse e quindi le forze e
quindi le onde e quindi le masse... iterativamente.
Perci� la massa gravitazionale � pi� difficile da calcolare perch� risente
della massa campione che la sollecita per la misura.
Allo stesso modo come una misurazione in senso classico produce una
incertezza in senso quantistico perch� la misura perturba fortemente lo
stato (come riferimento penso al diavoletto di Maxwell o all'effetto
Tunnel).

Per fare un parallelo potrei dire che il calore specifico di un corpo � una
grandezza propria del corpo, ma se vado a fare misure calorimetriche, e cio�
macroscopiche o, se vogliamo "classiche", devo anche tenere presente gli
infinitesimali scambi che ci sono sotto forma di onda elettromagnetiche per
irraggiamento tra il corpo stesso lo strumento.
Calorimetricamente me la cavo con "massa equivalente" o "calore latente", ma
il concetto che voglio esprimere � che dopo che parte di radiazione (ad es.
infrarossa) ha lasciato il corpo e parte lo ha raggiunto il corpo in esame
non � pi� lo stesso, anche se in valori anche < 1E-...

Spero di non essere stato troppo confuso o confusionario, mi appello alla
vs. pazienza e al vs. buon cuore (inerziale =:-) )

ciao da Gi�
Received on Tue Feb 02 1999 - 00:00:00 CET

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