In replica a Fabri ed al suo secondo illuminante intervento:
Se sei capace di indicarmi un materiale perfettamente flessibile che
non implichi che esso sia anche perfettamente elastico fammelo sapere
che mi interesserebbe. Ma davvero, non scherzo!!!!
>Intendevo che si possano trascurare i momenti flettenti, perche' la
>corda e'
>sottile e la curvatura e' sempre modesta.
>Se intendi confutare questa ipotesi, sei pregato di fornire non
>dissertazioni,
>ma stime numeriche, se ne sei capace.
Non c'� niente da confutare perch� il fatto che sia trascurabile � una
tua arbitraria assunzione (trascurabile rispetto a cosa??)
>Se prima non sappiamo quali siano le direzioni
>coordinate,
>non possiamo decidere se lo sforzo sia monodimensionale o composto.
Allora, terna cartesiana trirettangola di cui un asse( chiamiamolo x)
coincide con l'asse della corda ed avente origine nel punto in cui
l'asse della corda � vincolato alla chiavetta. Direzione positiva di x
quella che va dalla chiavetta verso "valle"
>Tu volevi dire un'altra cosa: se si possa scegliere un sistema di
>coordinate
>tale che lo sforzo abbia una sola componente.
No, no volevo dire quello che ho scritto!!!
>E ora comincia la dissertazione...
>Frase farraginosa... A quanto pare non hai mai sentito parlare di
>tensore
>degli sforzi.
hahaha!!!!
... mi pareva superfluo sottolineare che il valore del vettore
tensione in un qualsivoglia punto della corda dipenda, oltre da quanto
detto, dalle componenti speciali di tensione (sai che cosa sono,
vero??)
Vedi, tralaltro non � necessario conoscere tutte le 9 tij ma soltanto
6 (vedi principio di reciprocit� delle tensioni tangenziali) le
componenti speciali di tensione appunto.
>Avete capito qualcosa?
Chi conosce il problema sicuramente!!!!
> Un sacco di chiacchiere, senza nessuna indicazione di
>*quanto*siano importanti tutte queste cose.
>D'accordo: il momento flettente e' massimo nel punto dove metto il
dito,
>poi
>decresce. Ma il Nostro non sa *come* decresce (non e' colpa sua: non
>gliel'hanno insegnato, e da solo non e' capace di fare i calcoli, e'
>solo un
>ingegnere).
No, no lo sa e come.
Se il taglio � costante il momento flettente decresce linearmente.
Strano che una tale banalit� non la capisci.
(Equazioni indefinite d'equilibrio di una trave rettilinea: ti dice
qualcosa???)
>Percio' glielo dico io: nelle condizioni di una corda di chitarra, il
..>per la gran parte della sua lunghezza la sollecitazione a
>flessione e'
>del tutto irrilevante.
Irrilevante rispetto a cosa??????????
>Percio' lasciamo stare De Saint Venant, il concio della trave, e
>tutta la
>scienza delle costruzioni applicata alla chitarra :-)).
No, no � proprio quello che non devi lasciare stare!!!!!
>Potrai? Bene: fallo! Ma non sei mica capace...
Con il cerchio del Mohr, note le componenti speciali di tensione
diverse da zero � un gioco da ragazzi!!!
Ma tu sai che cosa � il cerchio del Mohr???
Ne dubito!!!!!!!!!!!
>Mi piacciono poi i "pianetti", che debbono essere dei piani piccini
>piccini
Ancora pi� piccini...!!!
Hai mai sentito parlare di elementi infinitesimi di superficie???
dS, ti dice qualcosa????
>:-)) Ma un piano non e' infinito?
Un piano s�, un suo elemento dS � infinitesimo!!!!!!!!!!!!!!
>E per rispetto verso tutti gli altri, ho evitato di sparare formule;
>ma se proprio ci tieni, sono pronto.
Veno male che non hai sparato formule senn� addio!!!
>Caspita che scoperta! Se De Saint Venant fosse vivo, sicuramente
>verrebbe a
>stringerti la mano :-)))
Forse, ma dovendo scegliere a chi di noi due stringere la mano penso
che non avrebbe avuto molti dubbi!!!
>E qui il nostro amico si da' la zappa sui piedi.
>Prima mi ha rimbeccato (sbagliando) e ora ci casca lui!
>Nessun corpo e' perfettamente elastico, si capisce; ma il modulo di
>Young ha
>senso ed e' definito solo nella zona di deformazione elastica: che ci
>azzecca
>(alla De Pietro) con la plasticizzazione?
Ci azzecca, ci azzecca, perch� quando deformi un corpo esso rimarra
nel campo elastico fino a che il rapporto tra il carico unitario( per
unitario intendo unit� di superficie) di trazione (pongo il caso della
trazione semplice) e la conseguenziale deformazione si mantiene
costante (tale costante � il modulo di Young appunto); quando poi tiro
troppo il nostro provino comincia ad entrare nel campo plastico nel
senso che si perde la linearit� della "curva" che descrive il rapporto
funzionale tra tensione e deformazione, infatti la curva diventa meno
che proporzionale tanto pi� quanto pi� vicino al carico di rottura mi
trovo. Appena il valore del carico di trazione per unita di superficie
avr� raggiunto un valore tale che il provino si rompa allora potr�
avere informazioni sul valore del carico di rottura per unit� di
superficie di quel dato materiale. (sigma di rottura a trazione)
>Ve la immaginate una corda di chitarra plastica? La pizzicate, e
>quella non ritorna come era, ossia vi si scorda appena la toccate!
A parte che il problrma del pizzicamento non rientra nella domanda che
ha aperto il thread, ma cmq come ti spieghi che le corde di chitarra a
volte si rompono???
Secondo te passano dal campo elastico alla rottura senza transitori
plastici???
>Senza contare che se fosse plastica non sarebbe neppure in grado >di
suonare,
>perche' dissiperebbe tutta l'energia nella deformazione.
...e chi l'ha detto che la corda � plastica!!!
Se la tiri troppo pu� leggermente plasticizzare senza impedirti di
suonare!!!!
Se esageri si rompe. Eh!!!!
>Qaundo si dice dove ti porta la voglia di polemizzare a sproposito...
Appunto, � quello che mi chiedo!!!
Ing. Carlo.
Received on Fri Feb 05 1999 - 00:00:00 CET
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