Paolo B. scrive :
> >Misurare significa interagire con la particella, in ultima istanza modificare
> >il suo stato scambiando fotoni... da alcune considerazioni che non mi sembra
> >opportuno riportare ne discende il principio di indeterminazione.
>
> Quindi se non la osservi la particella non e' soggetta ad
> indeterminazione?
>
> O forse l'indeterminazione nasce dalle caratteristiche intrinseche
> (naturali) delle particelle?
Mi sembra di aver letto che ultimamente si e' piu' propensi
ad attribuire una intrinseca aleatorieta' all'indeterminazione
quantistica delle particelle .
> Il principio di indeterminazione (mancata commutativita' di alcuni
> operatori) nasce matematicamente e viene confermato dall'evidenza
> sperimentale, ma la sua causa e' secondo te nel fatto che vengono
> eseguite delle misure o "in rerum naturae"?
> SONO indeterminate o LE VEDIAMO indeterminate?
Potrebbe essere : SONO indeterminate E LE VEDIAMO indeterminate ?
L'aleatorieta' esprimibile in termini di varianza , del principio
d'indeterminazione relativo ad una particella puo' essere
trattato in maniera analoga (dal punto di vista formale) alla
aleatorieta' che si genera nel moto Browniano .L'idea non e'
mia, ma mi affascina perche' mi sembra costiture uno dei punti
di contatto tra MQ (o meglio QED) e Caos .
> ----
>
> "Credi veramente che la Luna esiste solo quando tu la guardi?"
> A. Einstein
>
Questa frase e celebre. Comunque se per ipotesi la luna non
esistesse quando non la guardo probabilmente la sua mancanza
genererebbe, per esempio ,tutta una serie di sconvolgimenti
"terrestri"(maree , etc...) di cui potrei accorgermi .
Ma questi sconvolgimenti non avvengono , o meglio sono "in linea"
con una presenza "costante" della luna anche quando io non
la guardo .E poi se io e tu non la guardiamo , ma Tizio e Caio
si' ?........
Ciao
A.L.I.E.N.
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Received on Wed Dec 23 1998 - 00:00:00 CET