Re: Domanda sulla Relatività Ristretta

From: Dino Bruniera <dino.bruniera_at_gmail.com>
Date: Mon, 26 Jun 2023 00:50:50 -0700 (PDT)

Il giorno domenica 25 giugno 2023 alle 21:55:04 UTC+2 Giorgio Pastore ha scritto:

> > A meno che non si voglia definire una contrazione come reale, per il solo fatto che risulti dalle osservazioni.
> Nell'uso quotidiano il termine apparente viene talvolta dato a fenomeni
> di illusione ottica.
> In fisica la situazione è diversa e non c'è un uso codificato. E' vero
> che si parla di "forze apparenti" ma il termine non è univoco ed è
> sicuramente alla bse di un certo numero di incomprensioni in meccanica
> classica. Meglio lasciarlo stare.
 
cut

Però in astronomia la luminosità apparente viene utilizzata per trovare la cosiddetta distanza di luminosità.


Ed è molto importante, tanto che è stato proprio perché la luminosità apparente delle supernove di tipo 1a, è risultata inferiore a quella attesa, che è stato dedotto che l'espansione dell'Universo sia in accelerazione. Per la cui scoperta è stato assegnato un premio Nobel nel 2011.

> > E' la reciprocità di queste immagini (ogni osservatore considera l'altro contratto) che è difficile da comprendere.

cut

> Strana la reciprocità? A me sembra di no. In altri ambiti ci siamo tutti
> abituati. P.es. se vedo una persona che si allontana, le sue dimensioni
> appaiono contrarsi (perfettamente misurabile: l'angolo sotto cui vedo
> qualsiasi parte del suo corpo diminuisce. A questo effetto "di
> prospettiva siamo tutti abituati. E' reale o apparente?

cut

Però c'è una importante differenza tra i due casi.

Nel caso della riduzione delle dimensioni "apparenti" di una persona lontana, si sa che esse sono dovute alla lontananza e che quelle reali sono diverse. E si considerano quelle diverse.

Mentre nel caso della contrazione di un oggetto materiale in funzione della sua velocità rispetto all'osservatore, si ipotizza che non sia solo apparente o, almeno, non si considera diversamente dal reale.

Il tutto, a mio parere, è dovuto alla necessità di considerare la velocità della luce uguale a c ed isotropa, sia per l'osservatore che per l'oggetto in moto rispetto all'osservatore.
Fenomeno che nella realtà è impossibile.

> ...
> > Chi ha ragione? Noi o l'aviatore? Oppure siamo tutti vittime di un'illusione?

cut

> Qui stai usando il "senso comune" che dà per scontato che ci sia "chi ha
> ragione".

Non sono io che l'ho detto, in quanto sto riportando quanto scritto da Eddington, che comunque condivido.
>
> stai ianche dando per scontato che ci sia
> qualcosa chiamato etere. Anche questa è un' ipotesi implicita che
> andrebbe sottoposta ad esame, prima di considerare sensata la domanda.


Per quanto riguarda l'esistenza dell'etere, anche Einstein l'ha ammesso, solo che l'ha denominato come spazio e gli ha assegnato delle proprietà diverse da quello di Lorentz.
 



Pur comprendendolo, almeno credo, come puoi rilevare da quanto ho scritto sopra, non sono molto d'accordo con quanto hai affermato tu, ma non ritengo possibile discuterlo in questa sede, sia perché sarebbe troppo lungo farlo, che perché dovrei parlare del contenuto di una certa mia teoria, per cui i moderatori non mi pubblicherebbero i miei articoli.



Però penso di poter almeno dire che, almeno a mio parere, l'aver considerato come reali determinate misure basate sulla Relatività Ristretta, ha comportato valutazioni non corrette delle distanze nell'Universo, tanto da dover dedurre che l'espansione dell'Universo sia in accelerazione, anche se questo fenomeno è incompatibile col principio della conservazione dell'energia totale. Come mi ha confermato un professore di astrofisica col quale ho scambiato degli email.

Dino Bruniera
Received on Mon Jun 26 2023 - 09:50:50 CEST

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