Re: Domanda sulla Relatività Ristretta

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Mon, 26 Jun 2023 13:12:40 +0200

Il 26/06/23 09:50, Dino Bruniera ha scritto:
> Il giorno domenica 25 giugno 2023 alle 21:55:04 UTC+2 Giorgio Pastore ha scritto:
>
>>> A meno che non si voglia definire una contrazione come reale, per il solo fatto che risulti dalle osservazioni.
>> Nell'uso quotidiano il termine apparente viene talvolta dato a fenomeni
>> di illusione ottica.
>> In fisica la situazione è diversa e non c'è un uso codificato. E' vero
>> che si parla di "forze apparenti" ma il termine non è univoco ed è
>> sicuramente alla bse di un certo numero di incomprensioni in meccanica
>> classica. Meglio lasciarlo stare.
>
> cut
>
> Però in astronomia la luminosità apparente viene utilizzata per trovare la cosiddetta distanza di luminosità.

Appunto. Esempio del non-univoco. Il termine "apparente" in luminosità
apparente non ha lo stesso significato di quello in forza apparente o in
dimensione apparente.

....
>> Strana la reciprocità? A me sembra di no. In altri ambiti ci siamo tutti
>> abituati. P.es. se vedo una persona che si allontana, le sue dimensioni
>> appaiono contrarsi (perfettamente misurabile: l'angolo sotto cui vedo
>> qualsiasi parte del suo corpo diminuisce. A questo effetto "di
>> prospettiva siamo tutti abituati. E' reale o apparente?
>
> cut
>
> Però c'è una importante differenza tra i due casi.
>
> Nel caso della riduzione delle dimensioni "apparenti" di una persona lontana, si sa che esse sono dovute alla lontananza e che quelle reali sono diverse. E si considerano quelle diverse.

In realtà quello che succede è che occorre separare le dimensioni
angolari che effettivamente variano da affermazioni sulla altezza della
persona. Ma non è che non sia corretto assegnare dimensioni angolari
dipendenti dalla distanza. Quello che voglio dire è che l'analisi non
può restare confinata agli aggettivi (reale/apparente) ma richiede da
capire i concetti a cui si vorrebebro applicare gli aggettivi.

....

> Il tutto, a mio parere, è dovuto alla necessità di considerare la velocità della luce uguale a c ed isotropa, sia per l'osservatore che per l'oggetto in moto rispetto all'osservatore.
> Fenomeno che nella realtà è impossibile.

E su che base?


....
>> Qui stai usando il "senso comune" che dà per scontato che ci sia "chi ha
>> ragione".
>
> Non sono io che l'ho detto, in quanto sto riportando quanto scritto da Eddington, che comunque condivido.


L'Ipse dixit non funziona. Ti ho già detto che Eddington parlava in un
periodo pionieristico.
Anche Einstein ha scritto cose che oggi non si scriverebbero allo stesso
modo.

>> stai ianche dando per scontato che ci sia
>> qualcosa chiamato etere. Anche questa è un' ipotesi implicita che
>> andrebbe sottoposta ad esame, prima di considerare sensata la domanda.
>
>
> Per quanto riguarda l'esistenza dell'etere, anche Einstein l'ha ammesso, solo che l'ha denominato come spazio e gli ha assegnato delle proprietà diverse da quello di Lorentz.

E allora piantiamola di usare lo stesso nome. Anche questo serve solo a
far casino.

Giorgio
Received on Mon Jun 26 2023 - 13:12:40 CEST

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