Re: Sulle relazioni di indeterminazione

From: Army1987 <army1987_at_foo.invalid>
Date: Thu, 20 May 2010 14:55:14 +0000 (UTC)

On Thu, 20 May 2010 05:47:31 -0700, Valter Moretti wrote:

> On May 19, 3:14 pm, Army1987 <army1..._at_foo.invalid> wrote:
>
>> E allora? Un ket lo puoi etichettare più o meno con quello che ti
>> pare...
>
>
> Ciao, credo che Elio non metta in dubbio quello che stai dicendo, il
> problema è un altro e sono sempre stato d'accordo con Elio su questo.
> Se uno comincia ad usare contemporaneamente funzioni d'onda f e ket
> scritti in questo modo |f>
> dove sia f che |f> indicano il corrispondente vettore nello spazio di
> Hilbert, dopo un po' vengono fuori
> i mostri notazionali che, alle prime armi con la MQ, creano problemi che
> non esistono...
> Ti faccio qualche esempio:
>
> a |f> = | a f > con a costante e f funzione d'onda

Questo lo accetterei anche, ma a che cavolo serve? Ci vuole lo stesso
tempo per scrivere a|f> che |af>...

> < |f> | |g> > per indicare il prodotto scalare <f|g>
>
> o ancora peggio (ho trovato di tutto sui libri): ( |f> , |g> ) sempre
> per indicare <f|g>.

Ohibò! Dimmi su che libro lo hai trovato così che lo evito... :-)

-- 
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare.
[  T  H  I  S     S  P  A  C  E     I  S     F  O  R     R  E  N  T  ]
<http://xkcd.com/397/>
From mc8827_at_mclink.it
gialbric_at_tin.it Sun Nov 22 00:00:00 1998
To: it_at_scienza.it
Return-Path: <mc8827_at_mclink.it
gialbric_at_tin.it>
Status: O
X-Google-Language: ITALIAN,ASCII-7-bit
X-Google-Thread: fdac8,d8fee400da8a7a58,start
X-Google-Attributes: gidfdac8,public
From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Subject: Il paradosso dei due gemelli
Date: 1998/11/22
Message-ID: <365852B1.4B2F_at_mclink.it>#1/1
X-Deja-AN: 414526873
X-Code: isf 981122.1821.28983
Content-Transfer-Encoding: 7bit
Approved: it-scienza-fisica_at_beatles.cselt.it (demone di moderazione)
Old-NNTP-Posting-Host: net133-204.mclink.it
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Organization: MC-link The World On Line
Mime-Version: 1.0
From: "Giancarlo Albricci" <gialbric_at_tin.it>
Date: 17 Nov 1998 15:39:14 +0100
Giancarlo Albricci ha scritto:
> In Relativita' Generale si puo' interpretare la situazione del gemello
> sull'astronave, in base al Principio di Equivalenza, in due modi a tutti 
> gli effetti equivalenti:
>
> a) egli si trova in un sistema accelerato e quindi non inerziale
>
> b) egli si trova in un campo gravitazionale che fornisce la forza apparente
> "sentita"
>
> In entrambi i casi, i calcoli della Relativita' Generale assicurano che il
> gemello che ha "sentito" l'accelerazione ritornera' con un "tempo proprio"
> inferiore al tempo trascorso sulla Terra.
Questo e' vero solo a parole.
Di fatto per calcolare il tempo proprio devi dare la metrica, e questa
dipende dalle masse presenti. Se non ci sono masse, lo spazio-tempo e'
piatto, e la sola cosa che puoi fare e' divertirti a cambiare coordinate
nei modi piu' vari.
Dato pero' che il tempo proprio e' invariante, e' ovvio che cambiando
coordinate non puoi trovare niente di diverso da quello che ottieni in
un rif. inerziale. Quindi la RR e' sufficiente.
-------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Thu May 20 2010 - 16:55:14 CEST

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