Dove va la fisica teorica ?

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1998/11/22

From: guidi_at_biosys.net (Jack)
Subject:
Date: 14 Nov 1998 19:09:08 +0100

Jack ha scritto:
> Insomma... non sono un addetto al settore, ma sono convinto che nel
> cuore di ogni fisico ci sia la certezza che tutte le teorie attuali
> come QCD,QED,conservazione di CPT, ecc... siano eccessivamente
> complicate.
> ...
> Che sia il caso di comprare una botte completamente nuova?
>
> Che la violazione di CP nel decadimento del Kaone, per esempio, sia il
> sintomo di una svolta che sta per arrivare, come lo fu il problema del
> corpo nero o l'effetto fotoelettrico agli inizi del secolo?
Bella domanda :-) e scusa se ti rispondo dopo piu' di una settimana...

Non ti so dire cosa ci sia "nel cuore di ogni fisico", ma forse non
tutti la
vedono cosi'. Credo che un buon numero si adattino (per opportunismo o
per
genuina convinzione) alla situazione corrente.
Se vuoi la mia opinione, sono abbastanza d'accordo con te, ma con
qualche
distinguo.
1) Mescoli cose un po' eterogenee: per es. la cons. di CPT e' un
teorema, che
discende da certi requisiti (invarianza relativistica, localita') che
imponi a
una teoria di campo. Quindi non potresti metterla in discussione senza
mettere
in discussione il resto.
QED e QCD hanno uno status molto diverso: QED e' una teoria ormai
vecchia e
consolidata, con fortissime verifiche (accanto alla pecca originale
delle
divergenze/rinormalizzazione). QCD e' molto piu' recente, ha verifiche
al piu'
grossolane, tremende difficolta' di calcolo ... insomma la considero
molto
molto piu' provvisoria.
Non vedo perche' la violazione di CP ti disturbi particolarmente. Non
che sia
una cosa da poco, ma direi che e' solo un tassello di un mosaico di
difficolta'.
2) Comprare una botte nuova? Facile a dirsi, meno facile a farsi.
Probabilmente la stessa complicazione della fisica teorica attuale
oscura la
percezione di altre strade. Ma sono solo parole in liberta'...
3) Forse quello che sto per dire e' il solito "senno di poi", ma mi pare
che
la situazione di inizio secolo fosse molto piu' semplice (non da
risolvere, ma
da capire).
Che lo spettro del corpo nero fosse incompatibile con i principi della
fisica
classica era macroscopicamente evidente, e infatti il problema fu subito
percepito in tal modo. Non dico che non ci sia stato qualcuno che abbia
tentato di mettere delle toppe, ma non era l'atteggiamento prevalente.
Idem per l'effetto fotoelettrico: nel 1905, quando Einstein pubblico' il
suo
lavoro, le misure sulla relazione fra l. d'onda della luce ed energia
massima
dei fotoelettroni o non esistevano ancora o erano moto incerte. Quella
di
Einstein fu quindi una previsione. Pero' era ben noto che l'esistenza di
una
soglia non si spiegava con l'elettromagnetismo classico, e non credo che
si
potesse pensare di metterci una pezza...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Sun Nov 22 1998 - 00:00:00 CET

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