Il giorno martedì 27 giugno 2023 alle 00:40:05 UTC+2 Alberto Rasà ha scritto:
> Il giorno lunedì 26 giugno 2023 alle 15:10:04 UTC+2 Bruno Cocciaro ha scritto:
> ...
> > Cioè *non* è vero che dai postulati della RR
> > seguirebbe l'impossibilità di segnali superluminali.
> >
> Forse, però non capisco questo.
> Sia A un corpo che si muove a velocità superluminale V, costante, nel vuoto, in un riferimento inerziale K.
>
>
> Scelgo un riferimento inerziale K' solidale ad A
Ti hanno già risposto sia Pastore che Bibbiani.
I riferimenti "contengono" strumenti di misura. In particolare contengono come minimo dei misuratori di distanza, cioè dei regoli. Direi che un "telaio" fatto di regoli connessi l'un l'altro ai loro estremi, in un qualche modo, definisca un riferimento. Il riferimento si dice poi inerziale se i regoli del telaio non sono soggetti a stress, cioè sono in "moto libero" (e qui nasce tutta la questione se sia possibile o meno che un corpo esteso come un regolo possa essere non soggetto a stress, o se sia possibile solo localmente, o sotto quali condizioni si possa eventualmente dire che sia possibile anche globalmente ...).
Certo, se volessimo fare astronomia, io non saprei dire cosa dovrebbero essere questi telai di regoli (o con cosa si dovrebbero sostituire), ad ogni modo, rimanendo all'interno delle nostre rassicuranti "maggiori stanze che siano sotto coperta" dei navigli galileiani, stanze che chiamiamo riferimenti inerziali (e indichiamo sotto con K, K' ...), possiamo dire una serie di cose (alcune le diciamo vere perché le assumiamo provate sperimentalmente e le chiamiamo postulati della RR, altre le deduciamo). Fra le cose che si possono dire c'è che un eventuale segnale che risultasse essere superluminale in K, risulterà superluminale in qualsiasi altro K'. Cioè nessun riferimento inerziale (nessun regolo, nessun corpo dotato di massa, nessun "ente" che potrebbe essere fermo relativamente a un qualche riferimento inerziale) potrà mai essere in quiete relativamente ad alcun segnale superluminale.
Si prova facilmente in questo modo:
sappiamo che risulta invariante (o, se vogliamo, andrebbe eventualmente visto come dai postulati tale invarianza segue indipendentemente dall'essere |vec{dx}|<c dt o meno)
d^2=(c dt)^2-|vec{dx}|^2
dove vec{dx} è il vettore spostamento fra il punto in cui avviene l'evento iniziale e quello in cui avviene l'evento finale, mentre dt è la differenza fra l'istante segnato dall'orologio fisso nel punto in cui avviene l'evento finale e quello segnato dall'orologio fisso nel punto in cui avviene l'evento iniziale (orologi sincronizzati secondo relazione standard).
Qualora fosse |vec{dx}|>c dt, allora il segnale S, che ha percorso il tragitto vec{dx}, arriverebbe a destinazione prima di un eventuale segnale luminoso che sia partito simultaneamente a S (dallo stesso punto).
Dall'invarianza di d^2 segue
(c dt)^2-|vec{dx}|^2=(c dt')^2-|vec{dx'}|^2<0 <=> |vec{dx'}|>c dt'
cioè S sarebbe superluminale in ogni K'.
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Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (Anonimo, attribuito a G. Apollinaire)
Received on Tue Jun 27 2023 - 11:23:08 CEST