Renato Bertone wrote:
> Dati due corpi con differente massa ed egual volume:
> (m1, V); (m2, V) dove (m1>o<m2)
> Nel vuoto �:
> P1 = m1g e P2 = m2g
> In un fluido di massa volumica y �:
> P1(f) = P1 - yVg = m1g - yVg e (a)
> P2(f) = P2 - yVg = m2g - yVg
[...]
> - Ipotesi n� 1: m = costante; g = variabile
> Si pu� scrivere:
> P1(f) = m1g(f) (b)
> e, se (a) = (b)
> m1g(f) = m1g - yVg --------> g(f) = g [1 -(yV/m1)]
(1)
> analogamente per il 2� corpo g(f) = g [1 - (yV/m2)] (2)
> e, poich� (1) = (2), dovr� essere:
qua e' il tuo errore, perche' nel tuo ragionamento hai voluto definire
una
accelerazione di gravita' efficace come quella che moltiplicata per la
massa ti da' la forza netta sentita dal corpo immerso in un fluido, ma
nessuno
ti dice che questa g(f) sia funzione solo del volume anzi dai tuoi
calcoli si vede che e' funzione anche della massa del corpo in questione
quindi avresti dovuto scrivere g(f,m1) e g(f,m2) per indicare la
dipendenza dal tipo di fluido (che entra nella densita' y) e dalla massa
del corpo, quindi non e' per niente vero che deve essere (1)=(2) Il
resto
del post e' falso perche' e falsa la tua prima conclusione
di conseguenza sia la massa che l'accelerazione di gravita' (quella vera
dovuta alla sola attrazione gravitazionale) restano costanti sia nei
fluidi che fuori, del resto tutti i calcoli e le formule della dinamica
dei fluidi sono ricavate come conseguenze del II principio della
dinamica di Newton e quindi, se la massa e' costante in questa
equazione, una delle sue conseguenze non puo' contraddire questa ipotesi
iniziale altrimenti cadrebbe nell'assurdo e la teoria perderebbe
completamente coenreza
> Renato Bertone
--
Saluti
Nicola Fusco
"Non importa dove riesci ad arrivare, ma quanto lontano riesci a
guardare."
Received on Mon Nov 02 1998 - 00:00:00 CET
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