Re: Domanda sulla Relatività Ristretta
Il giorno sabato 1 luglio 2023 alle 22:15:04 UTC+2 Dino Bruniera ha scritto:
> Il giorno sabato 1 luglio 2023 alle 14:50:04 UTC+2 Giorgio Pastore ha scritto:
> > Quindi, c'è stato almeno un premio Nobel che ha sostenuto che immaginare
> > il campo elettromagnetico come distorsione di un mezzo (jello o etere
> > che lo si voglia chiamare) sia stato un *ostacolo al progresso*.
> >
> E' vero.
> Quindi hai ragione tu.
> Però io resto della mia convinzione sull'esistenza del "mezzo".
> Feynman mi ha un po' deluso, in quanto ha accettato la possibilità dell'azione a distanza.
> In verità io pensavo che nessun fisico avesse smentito quanto affermato da Einstein in persona.
> Infatti ecco cosa ha invece detto Einstein:
>
> "... non potremo fare a meno dell'etere, cioè di un continuo fornito di proprietà fisiche; perché la teoria della relatività generale, i cui punti di vista generali i fisici di certo terranno sempre ben fermi, esclude un'azione a distanza diretta. Ma ogni teoria di azione per contatto presuppone dei campi continui, dunque anche l'esistenza di un "etere" (o "mezzo").
>
Vorrei rettificare il mio giudizio su Feynman che ho esposto sopra, in quanto credo di aver capito perché ha accettato la possibilità dell'azione a distanza.
Infatti da quanto ha scritto si capisce che non si tratta di un fenomeno reale, ma "apparente", almeno a mio parere.
Riporto qui di seguito, in italiano, quanto esposto nelle sue letture in merito al campo elettrico, nel paragrafo 1.5 del volume II.
"La via migliore è quella di usare l'idea del campo astratto; che sia astratto è un peccato, ma è una cosa necessaria. I tentativi di rappresentare il campo elettrico come movimento di qualche sorta di ruote dentate oppure in termini di linee, o di tensioni in qualche sorta di materiale, sono costati ai fisici più sforzi di quelli che ci sarebbero voluti per ottenere semplicemente le risposte corrette dei problemi elettrodinamici. E' interessante ricordare che le equazioni corrette per il comportamento della luce nei cristalli furono elaborate da McCullogh nel 1843. Gli altri gli dicevano però: "Si, ma non esiste nessun materiale le cui proprietà meccaniche possano soddisfare coteste equazioni e siccome la luce è un'oscillazione che deve aver luogo in qualcosa, non possiamo aver fiducia in cotesta faccenda su equazioni astratte. Se i fisici avessero avuto una mente più aperta, avrebbero potuto affidarsi con un bel po' di anticipo alle equazioni corrette per il comportamento della luce."
In pratica ha esposto in modo più chiaro, almeno a mio parere, quanto già esposto nel pezzo che hai riportato tu nel tuo post precedente. E cioè le sue ragioni.
Infatti si capisce che si tratta di un campo elettrico "astratto" (che si potrebbe definire anche "apparente"?), quindi non reale. Almeno a mio parere.
Quindi, almeno a mio parere, non ha affermato che le onde elettromagnetiche non si manifestino "realmente" in un mezzo, ma solo che non bisogna intestardirsi nel voler assolutamente una spiegazione del campo elettromagnetico in un mezzo reale, perché ciò equivarrebbe ad ostacolare lo sviluppo della scienza (But it turned out that the attempt to imagine the electromagnetic field in that way was really standing in the way of progress.). E quindi per lui è necessario accettare l'idea del campo astratto (o apparente) e quindi non reale, per il bene della scienza.
Dino Bruniera
Received on Sun Jul 02 2023 - 11:42:22 CEST
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