Elio Fabri ha scritto:
>A me dare a intendere che si possa ragionare sul redshift ecc. pensando
>a una "forza sul fotone" riesce proprio ripugnante. Scusa, non ce l'ho
>con te, ovviamente, ma con tutta un'estesa corrente di pensiero che
>esiste tra i fisici.
Mi inserisco qui per dire che una deduzione del redshift gravitazionale con
argomenti "semplici", che si riduce in definitiva alla trattazione riportata
da
Massimo, la fa anche Steven Weinberg nel suo celebre libro
Gravitation and Cosmology.
In particolare Weinberg mostra come si possa derivare l'effetto di redshift
gravitazionale assumendo valide le seguenti ipotesi fondamentali:
1) la teoria quantistica;
2) il principio di equivalenza;
3) la conservazione dell'energia;
4) velocit� non relativistica dei dispositivi sperimentali usati per
eseguire
l'esperimento ideale.
A me questa derivazione piace perch� pur non essendo rigorosa, nel senso che
non avviene nell'ambito della relativit� generale, fa riferimento a principi
primi fondamentali.
Il risultato finale comunque anche in questo caso pu� essere interpretato
"assumendo" che i fotoni abbiano una "massa efficace" e che si muovano
in un potenziale gravitazionale di cui sentono gli effetti
Ciao, Raskolnikof
Received on Tue Oct 06 1998 - 00:00:00 CEST
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