Ci sono quasi ... (BIS)

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1998/10/08

Raskolnikov ha scritto:
> Elio Fabri ha scritto:
>
>>A me dare a intendere che si possa ragionare sul redshift ecc. pensando
>> a una "forza sul fotone" riesce proprio ripugnante. Scusa, non ce l'ho
>> con te, ovviamente, ma con tutta un'estesa corrente di pensiero che
>> esiste tra i fisici.
>
> Mi inserisco qui per dire che una deduzione del redshift gravitazionale con
> argomenti "semplici", che si riduce in definitiva alla trattazione riportata
> da Massimo, la fa anche Steven Weinberg nel suo celebre libro
> Gravitation and Cosmology.
> In particolare Weinberg mostra come si possa derivare l'effetto di redshift
> gravitazionale assumendo valide le seguenti ipotesi fondamentali:
> 1) la teoria quantistica;
> 2) il principio di equivalenza;
> 3) la conservazione dell'energia;
> 4) velocita' non relativistica dei dispositivi sperimentali usati per
> eseguire l'esperimento ideale.
Da quello che dici non e' chiaro quale sia il ragionamento: debbo
verificare su Weinberg.
Ma se entra in ballo il pr. di equiv., e la vel. non relativistica, ho
idea che non sia altro che la dimostr. di Einstein, che usa un rifer.
accelerato.

Una dimostrazione che non richiede 4, e usa 3 nella forma di identita'
di massa inerziale e gravitazionale, la so fare anch'io.
Sono anche d'accordo su:
> A me questa derivazione piace perche' pur non essendo rigorosa, nel senso
> che non avviene nell'ambito della relativita' generale, fa riferimento a
> principi primi fondamentali.
Anzi: secondo me non c'e' un difetto di rigore. C'e' solo un limite di
validita': campo grav. debole e uniforme.
Si tratta invece di un ragionamento dove secondo me si vede Einstein
come diretto continuatore di Galileo: il Gedankenexperiment come metodo
di scoperta.

> Il risultato finale comunque anche in questo caso puo' essere interpretato
> "assumendo" che i fotoni abbiano una "massa efficace" e che si muovano
> in un potenziale gravitazionale di cui sentono gli effetti
Tutto si puo', ma secondo me *non si deve*!
E non e' affatto necessario.
Anzi: se si collega il redshift con esperimenti tipo
Briatore-Leschiutta, si capisce che ci insegna qualcosa sulla geometria
dello spazio-tempo.
E' questo l'essenziale che occorre capire della RG, e che la gran parte
delle esposizioni divulgative falsano grossolanamente.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Thu Oct 08 1998 - 00:00:00 CEST

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