Ci sono quasi ... (BIS)

From: <massimob_at_rainbow.sdsu.edu>
Date: 1998/09/26

In article <360A9692.34D5_at_mclink.it>,
  Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> wrote:
>
> Gugo ha scritto:

> > Un fotone (che ha massa a riposo nulla) ha infuenza su un corpo a, ed
> > attrae e viene attratto da tale corpo in prima approssimazione secondo
> > Newton
> > ma * mf
> > F = -------
> > r2
> > e = h v = mf * c2 ==> mf=hv/c2
> >
> Dove l'hai pescata codesta formula? Non esiste nella fisica che
> conosco...

Sicuramente invece esiste in quella che ho studiato io (si veda, ad esempio,
``Modern Physics for Scientists and Engineers'', di S. Thornton e A. Rex,
Terza Edizione, Capitolo 3, Saunders College Publishing (1993) pagina 86,
oppure A. Beiser, ``Concepts of Modern Physics'', Quarta Edizione,
McGraw-Hill (1987), pagine 82-83, od anche J. D. McGervey, ``Introduction to
Modern Physics'', Academic Press (1983), pagg. 508-511).

Si tratta di una ``massa effettiva'' che viene associata al fotone per
calcolare lo spostamento in frequenza del medesimo dovuto all'attrazione
gravitazionale (il cosiddetto ``gravitational redshift''; non ci vuole la
relativita' generale per calcolarlo). Cito direttamente dal primo testo,
Thornton e Rex:

``The energy lost when traveling up a distance H is mgH. If f is the frequency
of the light at the bottom, and f' is the frequency at the top, energy
conservation gives

       h f = h f' + mgH

We can substitute an effective mass of light by letting m=E/c*c= hf/(c*c) to
obtain
       h f = h f' + hf * gH/(c*c)

If we cancel Planck's constant h and let df = f-f' we have

       df/f = gH/(c*c)
''

Tale spostamento in frequenza e' stato misurato sperimentalmente da Pound e
Rebka, alla Harvard University, nel 1960, utilizzando raggi gamma unitamente
all'effetto Mossbauer [1].

Naturalmente bisogna prendere la parola ``massa'' con cautela, ed
interpretarla correttamente. La relativita' generale insegna che la luce
viene curvata dal campo gravitazionale, per cui in un certo qual modo si
comporta come se avesse una ``massa''. In determinate circostanze, tale
effetto puo' venire quantificato in modo assai semplice, come mostrato sopra,
utilizzando concetti di fisica classica non relativistica.

Saluti,

Massimo Boninsegni

[1] R. V. Pound and G. Rebka Jr., Phys. Rev. Lett. 4, 337 (1960).

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Received on Sat Sep 26 1998 - 00:00:00 CEST

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